MetaSalute: No grazie.
Gli ultimi rinnovi contrattuali, quelli precedenti all’attuale, prevedevano l’aumento della paga base. Quindi, dai 1592 euro lordi (per un quinto livello metalmeccanico) del 1° gennaio del 2011 si andava ai 1679 euro a partire dal 1° gennaio 2013 per concludere con i 1774 euro di fine contratto nel 2015 l’ultimo grosso aumento salariale.
Una differenza 2011-2015 di 182 euro al mese che ha portato una ragguardevole somma nelle tasche dei lavoratori al 5° livello, ai livelli più bassi proporzionalmente di meno.
Il contratto è rimasto fermo nel 2016, ovviamente sempre a 1774.
L’ultimo rinnovo contrattuale ha previsto solo una tantum di 80 euro e un aumento calcolato con l’indice IPCA che quest’anno è stato di 1,74 euro circa. I rimanenti aumenti sono stati trasformati in welfare: 100 euro (per il 2017) da spendere in negozi e 13 euro per la sanità integrativa.
In soldoni nelle tasche dei lavoratori per il 2017-2018 sono finiti in media meno di 25 euro di cui reali in busta paga (con la quale si pagano tutte le altre spese esistenziali) 1,74 euro circa. Il rimanente una mancia senza una pacca sulla schiena.
Quindi per i prossimi anni a meno che non aumenti l’ipca al 10% (con tutte le conseguenze inflazionistiche) finiremo il quadriennio contrattuale con una media mensile che difficilmente supererà per un 5° livello i 1780-1785 euro lordi mensili, a scalare per gli altri livelli. Se si confronta quest’ultimo contratto con gli aumenti precedenti si è perso notevolmente in potere d’acquisto. Inoltre si è introdotto un elemento destabilizzante come il pagamento in natura tramite elementi di welfare aziendale. Ovvero non vi saranno gli aumenti contrattuali del passato. Non mi stupirei se dal prossimo rinnovo contrattuale lo stipendio reale cominciasse ad abbassarsi e l’elemento in natura invece ad alzarsi. Tutto questo per favorire le grandi agenzie che stanno dietro al welfare ed alle assicurazioni. Il futuro è una rincorsa al malessere che vedrà pochi eletti avere uno stipendio dignitoso.
Una constatazione:
Tutto ciò come è potuto accadere. Tralasciando le vicende del passato per giungere ai nostri giorni. Dai rappresentanti sindacali le motivazioni sono state che i lavoratori hanno fatto scarsa lotta e che ci troviamo in un’altra epoca rispetto a 5 anni fa. Una delle tante scuse che ho sentito.
Mi ricordo che 4-5 anni fa circa ci fu uno sciopero indetto dalla CGIL contro la privatizzazione della sanità da parte del contratto separato di UIL e CISL, a cui i lavoratori aderirono.
Quindi se 5 anni fa era un’altra epoca ( vi era la Camusso come segretario CGIL), come mai ora la stessa organizzazione sindacale promuove la sanità integrativa privata assieme a coloro che aveva “aspramente” criticato tempo addietro?
I tempi sono cambiati o l’occasione si è fatta più allettante?
Così consistente da scambiare l’aumento contrattuale con gli spiccioli del buono d’acquisto e i 13 euro che le aziende versano nel fondo integrativo gestito dalla triplice assieme a Unipol?
Altra spiegazione fornitami è stata che questo è il massimo che i lavoratori potevano ottenere in questo contesto storico.
I lavoratori non hanno ottenuto nulla, la triplice ha ottenuto un ingresso mensile pari a 13 euro moltiplicati per i lavoratori sotto contratto metalmeccanico: circa 1.600.000 (unmilioneseicentomila), fatevi voi i conti di quanto entrerà nelle tasche dei tre maggiori sindacati d’Italia se dovesse aderire la maggior parte dei dipendenti sotto contratto. Questo alle spalle dei lavoratori che avranno uno stipendio e dei diritti molto depotenziati. Mentre le aziende e confindustria spenderanno i 13 euro, risparmiandosi i futuri aumenti presenti nei precedenti contratti. Che ci sia stato un qualche accordo a nostra insaputa? Ognuno di voi si ponga questo quesito!
Ci troviamo di fronte a un ricatto. Infatti al lavoratore che rinuncia a Metasalute li viene detto che ciò si ritorce a suo danno: non ottiene nulla e procura solo un risparmio all’azienda. E’ veramente subdolo non lasciare libertà di scelta e di non avere altre alternative. Solo un soggetto socialmente insensibile fa valere la propria arroganza attraverso un contratto capestro destinato a fungere da apripista alla distruzione di valori che ritenevamo consolidati.
La cosa più vergognosa è che a capo di ciò ci sia un sindacato che è dovuto sopravvivere alla distruzione fascista che aveva imposto molti contratti capestro e depotenziati ai lavoratori italiani.
Ovviamente ci fanno apparire il tutto come una nostra necessità e un diritto moderno, dinamico o come molti prospettano la nascita della sanità smart. Ovverò perderete i diritti con il sorriso e non con il manganello.
Io so che la sanità integrativa è il viatico alla distruzione della sanità pubblica e al de-potenziamento delle strutture ospedaliere. Inoltre tante aziende piccole o inconsapevoli dei termini del contratto verseranno la quota al fondo e i lavoratori non usufruiranno dei servizi ad esso collegati facendo ulteriormente guadagnare il pacchetto integrativo.
Infatti le informazioni che mi hanno fornito all’assemblea erano spesso confuse e contraddittorie come se l’incapace promotore pensionistico rappresentate del sindacato non avesse letto sino in fondo tutto il pacchetto prima di proporcelo, sopratutto non l’aveva capito. I punti di forza che riusciva a mettere in evidenza erano i soldi risparmiati, i guadagni in caso di ricovero, le agevolazioni fiscali, ecc.
Tutto centrato sull’aspetto economico della proposta, più che sull’aspetto qualitativo e morale del diritto alla salute per tutti. Sicuramente, e sopratutto nelle grandi aziende, questa idea di welfare e di aumenti salariali negati avrà la sua maggioranza sino a che durerà lo stato di “benessere” generale. Una volta perso il diritto ad un’assistenza sanitaria universalistica andrà perso qualsiasi altro diritto. Così come con l’istruzione e le pensioni. Inoltre, ee questi enormi flussi di denaro, in mano a pochi, non vengono debitamente controllati, la crisi per la società è dietro l’angolo.
Conclusione:
Quello che posso consigliare ai lavoratori è di informarsi e di ragionare assieme ai propri colleghi sulla situazione e cercare di disdire l’adesione coatta al fondo integrativo. A questo proposito cito l’esempio che ci viene dall’accordo fra il sindacato di base USB e la San Polo Lamiere di Parma dove, liberamente, più del 50% dei dipendenti hanno disdetto l’iscrizione a Metasalute. Optando per i soldi in busta paga, benché inevitabilmente soggetti ai contributi obbligatori (previdenziali ecc.), hanno riaffermato il diritto di decidere che sta alla base della democrazia.
Inoltre l’80% dei lavoratori della Dana di Rovereto in Trentino hanno dato disdetta all’iscrizione a Meta salute e Laborfods chiedendo all’azienda di inserire le quote in bust paga senza oneri per la stessa: la battaglia per il riconoscimento in busta paga del welfare è appena cominciata. Anch’io ho rinunciato a tale doppio gioco alle spalle dei lavoratori in quanto voglio una sanità pubblica, universalistica ed uno stipendio adeguato e non al ribasso come sembra prospettarsi. In USB i lavoratori troveranno una porta aperta in questo senso.
Nicola Messina
Questo commento c’entra poco o nulla con il tema dell’articolo dell’ottimo estensore Nicola Messina, ma lo faccio lo stesso, riempiendo il vuoto di commenti agli articoli di Trentino Alternativo, una tribuna che meriterebbe ben maggiore attenzione e apprezzamento intellettuale.
BERLUSCONI CAVALLO DI TROIA DEL CAPITALISMO IN ITALIA.
Silvio Berlusconi: il politico più pericoloso, una autentica canaglia.
Ha applicato alla lotta politica le tattiche del marketing, con lo SCOPO di instaurare il dominio dell’economia sulla politica, cioè del denaro e della merce sulle idee e lo spirito.
Novella maga Circe, manipolando i cervelli e le coscienze di un intero popolo, per trasformarlo in un gregge di pecore, se non di maiali.
Imponendo subdolamente attraverso le tecniche del marketing una generalizzata mentalità aziendale e mercatistica ad ogni dimensione sociale.
Restituiamoli la pariglia, utilizzando gli stessi mezzi con il FINE di ribaltare l’assunto da lui perseguito e riportare l’economico sotto il dominio della politica.
Continua…
Continua…
Scardiniamo l’ideologia capitalista, vale a dire la volontà di estendere all’intera società la Weltanschaung individualista e aziendalista dell’esistenza!
Arrestiamo la degradazione a merce della persona umana, del suo lavoro e delle sue relazioni.
O è troppo tardi? Per il fatto che le nuove generazioni sono ormai irreversibilmente berlusconizzate, cioè maializzate?
La tragedia della sinistra riformista è appunto questa: invece di opporsi duramente al puttaniere, ha voluto imitarlo.
Ma il gioco di prestigio funziona solo un volta in politica.
Ciò che riesce al genio, seppur malvagio, non può riuscire all’imitatore da strapazzo: all’imbecille di Rignano sull’Arno.
Contro questa logica NOI di USB invitiamo i lavoratori a NON ADERIRE al fondo ma chiedere all’azienda il pagamento della quota dovuta a metasalute in busta paga.
Lo abbiamo inserito nella piattaforma DANA e va rivendicata in ogni luogo di lavoro in quanto per noi si deve combattere ogni forma di discriminazione anche salariale, di ricatti più o meno subdoli e/o di messa sotto tutela dei lavoratori in quanto i firmatari dei CCNL o dei vari fondi integrativi territoriali decidono per loro senza un’adeguata informazione e senza chiedere il loro consenso informato e consapevole.
L’accordo fra USB e San Polo Lamiere ci dice che cambiare questo stato di cose è possibile e quindi noi ci battiamo per garantire ai lavoratori libertà di scelta a parità di costi per l’azienda.
Non è solo una questione economica (finanziare la sanità pubblica anziché quella privata) ma anche, e principalmente, una questione di equità e giustizia sociale.