La strage continua….

Mentre Salvini e Di Maio, sotto la supervisione di Mattarella (vero guardiano dei diktat europei) e si stanno adoperando per dare vita ad un governo che sia rispettoso dei vincoli europei la strage dei morti sul lavoro continua senza tregua e nella quasi indifferenza dei mass media e della stampa nazionale.
Solo poche righe sul giornale locale per un ragazzo di 19 anni schiacciato in un cantiere di Fincantieri sotto un blocco di cemento di 700 chili.
Tanto che importanza ha?
È solo uno dei tanti che muoiono come mosche mentre lavorano per un tozzo di pane. Uno dei tanti che va in contabilità degli effetti collaterali, come in guerra, “umanitaria”.
Si, perché oggi molti lavoratori che lavorano in condizioni estreme, ma “legali”, quando escono di casa la mattina per recarsi al lavoro, mica sanno se torneranno a casa, proprio come in guerra.
Fosse stato il figliolo di qualche ministro o di qualche industriale non sarebbe successo. Difficile che un blocco di cemento caschi in testa ai pargoletti figli di papà che studiano in un aula della Bocconi di Milano dove si insegna che la libera impresa ed il mercato sono tutto. Niente vincoli, niente regole, niente burocrazie, niente diritti per chi lavora e niente norme soffocanti.
I morti sul lavoro sono il risultato del continuo peggioramento delle condizioni di lavoro, che anche a causa delle leggi che stanno demolendo il diritto del lavoro come il jobs act, sono sempre più pericolose e nocive.
Oltre ai morti accertati sul lavoro (oltre 230 da inizio anno) si devono considerare anche i morti in itinere e/o considerati morti stradali vanno considerati gli infortuni storpianti e invalidanti che sono un milione all’anno. E la tendenza sembra in aumento.
Purtroppo le politiche di austerità imposte dall’Europa hanno cancellato quelle poche norme che erano state conquistate a tutela del lavoro, ma hano imposto che si deve lavorare di più e più a lungo..
Tanti i questi morti sono anziani che non dovrebbero più lavorare, ma vi sono costretti dalla povertà e dalla legge Fornero. I turni di notte continuativi indeboliscono le difese immunologiche e il lavoro festivo causa stress e malattie.
Tutto il mondo del lavoro sta peggiorando e la crescita delle morti è solo la più brutale, feroce prova del degrado di tutta la condizione lavorativa.
Una condizione lavorativa fatta di precarietà dove si va al lavoro con il rischio concreto di morire o almeno di veder sostanzialmente compromessa la propria salute e la propria integrità fisica
E mentre questa strage continua si sta preparando un contratto di governo dove la questione sicurezza e i diritti sul lavoro non hanno cittadinanza.
Quelle norme che Confindustria e padronato ritengono siano troppo costose ed impediscano al mercato di competere.
Per questi signori il mercato non può aspettare e le morti sul lavoro sono le vittime collaterali e, come in guerra, non non sono un problema per chi deve ubbidire al pilota automatico impostoci dall’Europa e ben visibile nelle scelte della Troika e della BCE.
Ezio Casagranda
USB Trentino

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