I commensali e la propaganda di regime
L’ultima puntata della propaganda di regime per il governo dei tecnocrati è andata in onda con Brunetta ospite dall’Annunziata dove la giornalista oltre che confondere turn over con nuove assunzioni si è (volutamente) dimenticata di rincorare al ministro i suoi trascorsi da ministro come l’aver definito fannulloni i pubblici diopedneti.
Non solo ma brunetta si è potuto impunemente vantare di aver tagliato un milione (1.000.000) di posti di lavoro pubblici senza che la giornalista gli ricordasse che quei posti di lavoro in meno hanno significato riduzione del personale medico ed infermieristico che, assieme al taglio dei posti letto negli ospedali, della medicina territoriale e le politiche di privatizzazioni, sono state concausa dei 100.000 morti ci covid.
Ma ciliegina sulla torta è stata la notizia data da Brunetta della cena offerta a casa propria con la sua consorte ai commensali di Cgil, Cisl e Uil – Landini, Barra e Bombardieri – propedeutica alla firma del nuovo patto sociale.
I tre segretari generali di Cgil Cisl Uil si sono seduti a tavola con Brunetta e hanno mangiato i piatti cucinati dal ministro e dalla moglie, mentre discutevano di come farcire il Patto che pochi giorni dopo è stato sottoscritto in pompa magna alla presenza di Draghi.
Avevamo capito che ci si trovava di fronte ad una ripresa in grande stile della concertazione, quello che ci era sfuggito è che questa prassi che tanti danni ha prodotto in passato si fosse trasformata in una tavola imbandita offerta da un ministro a commensali che dovrebbero avere, di default, altre frequentazioni.
I piatti erano evidentemente di ottima fattura visto che hanno rapidamente convinto i tre commensali ad accettare quello che loro stessi avevano rifiutato a dicembre addirittura minacciando lo sciopero generale.
Hanno sottoscritto un patto che prevede l’assunzione di giovani scelti ad hoc e senza concorso per di più a tempo determinato, aumenti contrattuali esattamente identici a quelli respinti qualche mese, a sorbire la promessa di assunzioni di giovani a salari bassi in cambio di un ipotetico e comunque condizionato scivolo dei vecchi impiegati svogliati e, dulcis in fundo, a gustarsi il panorama di una pubblica amministrazione trasformata in una sorta di azienda privata da far correre e dalla cui strada eliminare i lacci e lacciuoli che ne frenano la corsa, per garantire l’arrivo dei fondi del Recovery Plan e favorire l’osmosi tra pubblico e privato o meglio concettualizzare la subordinazione del pubblico all’interesse privato
Una bella cenetta davvero! Gradita dai commensali che si sono bevuti tutto in cambio di una stagione di relazioni sindacali “aperte” e della promessa di poter continuare a sedersi alla tavola imbandita dei fondi pensione e del welfare contrattuale.
Ai lavoratori pubblici mandiamo un invito a riflettere su questi fatti e sul degrado , morale prima che culturale, a cui sono arrivati i tre sindacati confederali pur di essere invitati alla spartizione degli avanzi del recovery fund.