NON SONO INCIDENTI, SONO OMICIDI
Firenze cantiere Esselunga: NON SONO INCIDENTI, SONO OMICIDI i cui veri responsabili restano IMPUNITI.
Ieri abbiamo assistito all’ennesima strage di operai morti sotto il crollo della copertura in un cantiere di Esselunga a Firenze. È l’ennesimo omicidio sul lavoro collegato a appalti e subappalti, sono altre vite che si spengono, altre persone uscite di casa per recarsi al lavoro e che non faranno rientro dai loro familiari.
Nel corso del 2023 sul lavoro sono morti 1482 lavoratori: una vera e propria strage che trova le sue radici nella logica del profitto a tutti i costi, nella politica degli appalti al massimo ribasso, nel taglio dei costi sulla sicurezza, nelle politiche dei governi che negli ultimi 20 anni hanno cancellato sicurezza e dignità sul lavoro attraverso gli strumenti della precarietà, della riduzione dei diritti, reso il lavoro sempre più povero, precario e ricattato.
Invertire questa tendenza cancellare il sistema degli appalti a cascata voluto dal governo Meloni/Salvini, combattere tutte le complicità politiche e di stato diventa sempre più impellente se si vuole fermare questa strage.
Basta con la retorica e l’ipocrisia della politica, delle istituzioni e dello Stato che, davanti ad ogni strage sul lavoro, per qualche giorno spendono fiumi di parole ma poi non fanno nulla per cambiare questa situazione e lasciano i lavoratori alla mercè di situazione di sfruttamento inaccettabili.
Basta con imprese che antepongono il profitto alla sicurezza sul lavoro. Serve introdurre il reato di omicidio e lesioni gravi o gravissime sul lavoro perché troppo spesso le misure di sicurezza vengono aggirate per risparmiare mentre ritmi elevati e turni massacranti rendono inefficaci molte delle norme sulla sicurezza.
Serve quindi una forma di deterrenza adeguata come quella che garantirebbe l’introduzione di questa nuova fattispecie di reato che attribuisca rilevanza penale ad una serie di condotte poste in essere dall’impresa.
Mobilitiamoci per la tutela della salute e la sicurezza di lavoratrici e lavoratori!
CUB Trento Trento, 17 febbraio 2024