Un voto per salvare la democrazia
Perché andare a votare e votare Si alla cancellazione della Comunità di valle.
Questa maggioranza ha paura del voto dei cittadini. Lo dimostra la scelta di fissare per domenica 29 aprile la data del voto per l’abrogazione della legge che istituisce le Comunità di valle come ente intermedio fra Comuni e Provincia.
Infatti far votare in una domenica fra due ponti (25 aprile e 1 maggio) è la scelta migliore per rendere difficile il voto dei cittadini e questo, per una democrazia è di per se stesso una scelta grave e antidemocratica. La nostra Costituzione prevede di facilitare il voto dei cittadini ( vedi la legge per il voto degli italiani all’estero) ma questa giunta Dellai ha deciso Dellai di fare il contrario rendendo più difficile per molti cittadini poter esprimere il proprio voto dovendo scegliere fra voto o meritate vacanze utilizzando uno dei due ponti previsti dal calendario.
La giunta provinciale punta a ripetere quanto avvenuto con il referendum cittadino sull’inceneritore che non avendo raggiunto il quorum continua ad essere interpretato come consenso dei cittadini ad una scelta che avvelena la città e non solo la città di Trento.
La seconda scelta è quella di puntare sulla poca informazione in modo da evitare di raggiungere il quorum necessario per rendere affettivo il pronunciamento dei cittadini. E’ strano che sulle Comunità di Valle la stampa dimentiche che per la loro elezione ha votato il 46% degli aventi diritto e quindi sono state già dichiarate morte dai cittadini. Restano in piedi solo perchè funzionali al mantenimento del sistema di potere che governa il Trentino.
Due scelte che se stridono con le continue dichiarazioni sulla validità delle Comunità di valle e sulla partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica, sono pienamente coerenti con il concetto che la giunta Dellai ha dei cittadini che devono essere rimanere semplici spettatori o al massimo tifosi delle scelte istituzionali. La partecipazione e la critica sono bandite dal suo vocabolario dimostrando una concezione principesca della politica che purtroppo continua a sopravvivere anche grazie ad una stampa ormai ridotta a bollettino del potere.
Questo avviene sia sulle questioni istituzionali, sulle grandi opere, sui temi dei beni comuni che sulla stampa locale stentano a trovare spazio o sono riportate in modo marginale e liberamente interpretate.
Il 29 aprile bisogna quindi andare a votare e votare SI.
Il fatto che è un referendum promosso dalla Lega Nord con cui non abbiamo niente da spartire non può rendere potabile un qualcosa che è velenoso per il sistema dei comuni e per la stessa democrazia.
Già molti, prima del sottoscritto, hanno ampiamente motivato, anche su questo blog, il perché le Comunità di Valle vanno cancellate, Motivazioni che condivido ampiamente e che richiamo integralmente e quindi mi vorrei soffermare sul fatto che il fallimento del referendum avrà ricadute anche su altre battaglie come quella contro i privilegi della politica. Dietro il mancato quorum si nasconderanno quanti non hanno nessuna intenzione di mettere mano ai loro privilegi di politici, molto distanti dalle preoccupazioni che affliggono i cittadini trentini ma molto vicini ai centri del potere economico e finanziario. Quei poteri che sulle grandi opere stanno facendo profitti come non mai. Per questo puntano sulla nostra demotivazione o sui nostri distinguo per affossare un diritto importante per continuare a fare grandi affari anche in tempo di crisi.
Andiamo a votare per rovinare la festa al potere e tagliare qualche tentacolo alla piovra che che ci governa.
Ezio Casagranda
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