Fornero non piangere, mica sei precaria…..
Fornero non piangere, mica sei precaria o guadagni 800 euro al mese
Dopo che nel luglio del 1992 il governo Ciampi ha cancellato la scala mobile, i salari hanno smesso di crescere e, secondo i dati Istat, nei soli ultimi quattro anni hanno perso il 5% del loro potere d’acquisto.
Nonostante l’Italia sia uno dei paesi più flessibili d’Europa e nonostante l’approvazione dell’articolo 8 nella finanziaria di agosto 2011 (che ha permesso a Marchionne di cancellare la Fiom e la democrazia dalle fabbriche Fiat), la ministra Fornero propone (sostenuta da quasi tutti i partiti in Parlamento) una riforma del lavoro fortemente voluta da Confindustria e dalle lobbies padronali per assestare un colpo decisivo al sistema di tutele, come l’articolo 18, per i lavoratori.
Solo la reattività dei lavoratori con scioperi, blocchi e occupazioni ha evitato che questa ennesima misura di precarietà e sfruttamento, diventasse immediatamente legge.
Questa riforma non aumenta le garanzie per i giovani, ma con l’introduzione dell’ASPI (la nuova indennità di disoccupazione che sostituisce i quattro istituiti di disoccupazione oggi vigenti) riduce per tutti le tutele e la durata stessa degli ammortizzatori sociali e cancella importanti conquiste sociali come lo Statuto dei Lavoratori. Tutele e diritti che non devono essere cancellate ma allargate a tutto il mondo del lavoro, dai precari ai collaboratori occasionali, introducendo anche un redditodi cittadinanza.
Il festival dell’economia di Trento, che per anni ha minimizzato la crisi ed è servito soltanto da passerella alla giunta provinciale, non parlerà di coloro che stanno pagando il prezzo di questa crisi, delle nostre vite precarizzate, dei nostri territori saccheggiati per il profitto, delle migliaia di morti all’anno sul lavoro, delle decine di suicidi, dello strozzinaggio di Equitalia o della situazione insopportabile che milioni di persone stanno vivendo sulla loro pelle.
Questa settima edizione del festival sarà solo una passerella per questo governo, per le sue teorie liberiste, e per quanti ci propinano le misure di austerità dettate dalla BCE e sostenute dal governo dei tecnici e delle banche come l’unica medicina amara da dover ingoiare per uscire dalla crisi. Ma noi sappiamo che questa medicina dell’austerità e del pareggio di bilancio in Costituzione ha portato la Grecia all’attuale disastro economico e sociale aprendo la strada ai rigurgiti della destra xenofoba, nazionalista e razzista.
Contro questa deriva politica incarnata dalla Fornero diventa necessario l’impegno di tutte e tutti, per costruire un movimento che opponendosi alla cancellazione dell’articolo 18 e dello statuto dei lavoratori, sappia produrre percorsi che mirino ad estenderne i diritti a chi non li ha, perché nessuno possa sentirsi solo. Partendo da qui e da un ragionamento che deve diventare comune possiamo riempire di nuove pratiche e significato la parola “sciopero generale” e bloccare la riforma Fornero.
Impediamo alla Fornero di piangere portando la nostra determinazione e la nostra volontà di lotta in piazza contestando un ministro ipocrita e menzognero che vuole mettere i padri contro i propri figli e per reclamare lo sciopero generale che ci viene scippato dalle confederazioni.
Per l’estensione dei diritti, per un reddito di cittadinanza, per un welfare pubblico, gratuito ed efficiente facciamo sentire al ministro tutta la nostra rabbia contro le sua riforma e contro questo sistema capitalistico.
Un mondo diverso è non solo possibile ma sempre più indispensabile.
Comitato “welcome Fornero”
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