Trentini nel mondo: quando i nodi…..

Vengono al pettine i nodi dei tanti milioni gettati al vento dalla Provincia Autonoma di Trento senza alcun beneficio per i trentini all’estero

Gian Luigi Ferretti e Ferruccio Bolognani che, in una conferenza a Trento, denunciarono quanto ora è oggetto di indagine. Per volerci vedere chiaro Elisabetta Deavi è stata cacciata da Consultrice della PAT in Paraguay malgrado tutte le sentenze del TAR a suo favore, il Prof. Ferruccio Bolognani è stato denigrato e “L´Italiano” minacciato.
Ferruccio Bolognani – C´è stato un tempo che l´ITALIANO ha pubblicato diversi articoli per presentare il fallimento di alcune cooperative della Provincia Autonoma di Trento dirette dalla associazione Trentini nel mondo.
E, come nelle migliori occasioni, taluni hanno interpretato polemicamente la descrizione di realtà inconsuete per una Provincia che è sembrata oculata nell´elargire contributi ma che, invece, proprio per una falsa interpretazione dell´autonomia ha foraggiato senza controlli trasparenti delle cooperative e iniziative industriali che nulla avevano a che fare con lo Statuto della Trentini nel mondo.
Il bubbone è scoppiato quasi improvvisamente dopo le dimissioni di Lorenzo Dellai da Presidente della Provincia Autonoma di Trento per un seggio alla Camera dei deputati essendogli difficile una nuova candidatura nelle prossime elezioni locali.
Sarà per questo, secondo voci di corridoio, che la Corte dei Conti ha terminato il certosino lavoro per trovare le malefatte della Trentini nel mondo e, di riflesso, il mancato controllo amministrativo che la Provincia doveva fare per la rendicontazione delle spese milionarie.
I giornali locali hanno titolato i loro servizi: “Stupisce che l´assessore Berasi conferisse direttamente gli incarichi. Dubbi sul grande patrimonio immobiliare della Trentini nel mondo. Progetti inutili con graziosa elargizione di denaro. Dagli stipendi doppi alle spese non rendicontate. L´atto di accusa della Corte dei Conti verso sei funzionari provinciali. Inchiesta sui contributi per il Sud America. Contestati 4 milioni di euro. Al vaglio 20 progetti della Provincia” (Corriere del Trentino del 29, 30, 31 agosto)
“La Trentini nel mondo finisce nel mirino della Corte dei Conti. Dellai, tre volte presidente della Provincia assicura che ci può essere stato qualche errore, ma nessuno ha mai lucrato, hanno fatto solidarietà concreta” (Trentino 29, 31 agosto)
“Bufera sulla Trentini nel mondo. Notificati 10 inviti a produrre ai vertici dell´associazione e a dirigenti provinciali. La Corte dei Conti ipotizza un danno erariale di 4,5 milioni di euro. Dalle case alle capre. Il giornalista Folgheraiter lascia il Consiglio della Trentini nel Mondo. L´indagine della Guardia di finanza punta il dito contro una ventina di progetti realizzati in Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay. Un fiume di denaro con poca trasparenza. Soldi dati senza verifiche. Nel mirino dei giudici anche rimborsi a Ciro Russo per decine di migliaia di euro. Nel 2006 indagò anche Cristiano de Eccher. Il viaggio in incognito di Civettini. Nel 2012 lo scrittore Zimbelli ha denunciato i sospetti su alcuni progetti finanziati dalla Provincia” (L´Adige 29, 30, 31 agosto).
Basterebbero questi titoli per creare imbarazzo fra chi pensa che l´Autonomia si preservi da certe accuse. Nei miei numerosi viaggi in Argentina, Paraguay e Brasile ho potuto verificare che certi progetti non aiutavano gli emigranti ed erano realizzati con criteri impositivi.
Lo stesso Cristofolini, presidente del Circolo tentino di Cordoba, ha dichiarato al Corriere del Trentino (31.08.2013) “Il problema di tutti i progetti di solidarietà internazionale che arrivano dal Trentino sono pensai con mentalità diversa a quella sudamericana. Qui siamo abituati a una vita e a delle regole diverse di quelle che ci sono in Trentino”
A Buenos Aires quando nel novembre del 1992 ho intervistato Ciro Russo stava progettando la riforestazione nel Chaco sostituendo le piantagioni di cotone con un possibile contributo dello Stato italiano per 41 miliardi di lire. L´utopico progetto secondo la legge 49 per un protocollo bilaterale era stato avvallato da uno studio trentino costato 450.000 lire, che il Governatore del Chaco aveva posto in un cassetto perché non era stato concordato e non poteva accollarsi un 10% della spesa. E meno male che non è stato attuato perché le piante di cotone per la crisi negli Stati Uniti sono diventate un elemento importante per l´economia del Chaco.
Ciro Russo elencava progetti a Quitilipi, Corzuela e Resistencia per la costruzione e ristrutturazione di case per 25 nuclei familiari con uno stanziamento di 632.000 dollari inclusi 45 mila per investimenti in Cooperative e 68 mila per l´assistenza sociale. Erano numeri che non coincidevano con dei calcoli fatti con persone competenti. Calcolando che una bella casetta costava 13.000 dollari se ne potevano costruire 40 per assegnarle con mutui ventennali del 99% senza interessi perché le singole famiglie si responsabilizzassero per evitare un facile assistenzialismo con un regalo.
Per cui le casette dovevano appartenere ad una Cooperativa e non alla Trentini nel Mondo. Ecco perché anche allora serpeggiava malessere tra i presidenti dei Circoli perché si dubitava delle loro capacità nel realizzare dei progetti. Si vedevano scavalcati da Ciro Russo che li presentava a Trento come inadatti a gestire delle cooperative.
E´ ovvio che taluni assecondassero le iniziative di Ciro Russo per fare parte dei favoriti. Anche i politici del Chaco compresero che la Provincia di Trento tramite Ciro Russo poteva “foraggiare” il progetto per facilitare la macellazione di 300 capre al giorno che la Trentini nel mondo eseguiva nel macello o Frigorifico costruito nel 2004 a Pampa del Infierno.
Nasceva il Progano che Trento ha sostenuto con dei contributi pari al 60% della spesa per i primi anni e poi del 50%. Nel 2004 Ciro Russo ha dichiarato al giornale Diario Norte che si erano spesi 2.500.000 dollari per costruire una “cattedrale nel deserto”.
La notizia ha insospettito alcuni amici degli emigranti che hanno voluto vederci chiaro. Un giornalista qualificato, Montanari, veniva inviato dal consigliere Cristiano De Eccher. La documentazione riportata dal Chaco con la denuncia di sperpero di denaro non ha sortito alcun effetto.
Non solo Ciro Russo dalla radio del Chaco ha sbeffeggiato il giornalista. Pochi mesi dopo, Rolando Nuñez del Centro Mandela di Resistencia accompagnato da Miguel Fernandez ha filmato per sette giorni i Centri del Cedepro estesi nell´Impenetrabile per capir come gli allevatori potessero fornire 300 capre al giorno al Macello della Cooperativa Trentino Chaqueña di Pampa del Inferno.
Di certo non era sufficiente macellarne 170 alla settimana indebitando la Cooperativa che inutilmente cercava di commerciare la carne di capra in un negozio di Resistencia. Nello stesso tempo si cercava di attivare un caseificio per produrre formaggio di capra e di vendere delle pelli di capra che dovevano essere conciate in una zona priva di acqua. Tutto questo Nuñez ha esposto in una conferenza stampa nel palazzo della Regione di Trento tra l´indifferenza dei politici e della Trentini nel mondo.
In un´altra conferenza pubblica nella Sala Rosa della Regione si è denunciato che l´attività commerciale ed industriale della Trentini nel mondo con il Frigorifico di Pampa del Infierno non era adatta ad una associazione onlus che aveva per statuto scopi sociali e culturali. Fra l´altro si scopriva che gli operai non ricevevano le paghe sindacali e la vendita della carne di capra, poco accettabile da parte degli argentini, non procurava le risorse per un pareggio di bilancio, ma alimentava passivi che s´aggiravano di anno in anno attorno ai 100.000 euro che il Governo del Chaco e la Provincia di Trento dovevano appianare.
Alcuni ministri del Chaco, critici sull´operato del Progano, erano polemici con l´attivismo di Ciro Russo, fino a che la Cooperativa Trento Chaqueña è stata estromessa. Sorprende che Dellai abbia rinnovato le convenzioni con il Governo del Chaco fino alla vigilia della sua rinuncia a Presidente della Provincia per poi cancellare ogni contributo a sostegno della Cooperativa Trento Chaqueña e prospettare la vendita del Frigorifico.
Con i 10 milioni di euro buttati al vento senza alcun concreto vantaggio per le poche decine di discendenti trentini si potevano realizzare decine di micro cooperative per migliorare l´economia di migliaia di emigranti. Per renderli autonomi nella gestione di iniziative da loro proposte senza illuderli che un assistenzialismo diseducativo li illudesse di un avvenire migliore.
02-09-2013 13:24 – Italiani nel mondo

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