Trento: presidio antifascista
Oggi, organizzato dal Comitato Antifascista per la chiusura di casapound, si è svolto a Trento in via Belenzani un presidio antifascista per sensibilizzare la popolazione sui temi del rigurgito fascista in atto a livello Europeo che ha Trento è rappresentato dal covo di casapound di via Marighetto.
Per Samb, per Diop, per tutti i morti uccisi per mano fascista, con Ancilla Marighetto nel cuore era lo slogan del presidio che richiamava alla mente tutti i crimini fascisti come la strage di Milano del 12 dicembre 1969 a Piazza Fontana, alla stazione di Bologna nel 1980 fino all’uccisione di due cittadini senegalesi per mano di un ideologo di casapound a Firenze.
Un presidio per dare continuità alla mobilitazione antifascista, per informare la popolazione dei pericoli che possono derivare da una sottovalutazione della presenza fascista in città e per coinvolgere le istituzioni ed in particolare del sindaco di Trento affinché Trento, città della resistenza, non sia sfregiata dalla presenza di un covo di fascisti che con la menzogna, finto perbenismo e l’ipocrisia si sono insediati in via Marighetto nascondendo la loro ideologia NAZIFASCISTA.
Durante il presidio oltre alla classica distribuzione di volantini informativi abbiamo lanciata anche una raccolta firme sotto la seguente petizione da inviare al sindaco Andreatta ed al presidente della PAT Ugo Rossi.
Questo il testo della petizione: “Noi siamo convinti che casapound oggi, come i fascisti di ieri, portano con se non solo un pensiero politico antidemocratico e violento, contrario ai principi Costituzionali, ma fondano le loro scelte sull’ideologia squadrista che non possiamo accettare ne oggi ne mai.
Gli avvenimenti di questi giorni in città ci dicono che è sbagliato sottovalutare l’attività di casapound o blocco studentesco riducendole ad innocue associazioni studentesche e culturali.
Ricordiamo che dietro la loro facciata di perbenismo si nascondono convinti sostenitori di metodi squadristi ed eversivi, istigatori dell’odio razziale e nemici della libertà.
Non possiamo permettere che una sede di fascisti a prescindere dal millennio di riferimento, infanghi il nome della partigiana Ancilla Marighetto detta “Ora” e quindi noi sotto firmati cittadini chiediamo alle Istituzioni di attivarsi per chiudere il covo fascista e di inserire nei programmi scolastici lo studio della storia del fascismo e della lotta di liberazione in Italia, in Europa e in Trentino.”
Convinti che oggi il silenzio è complicità, noi non abbasseremo mai la guardia di fronte a coloro che vogliono imporre culturalmente e politicamente la loro violenta presenza e quindi la nostra lotta continuerà fino alla chiusura di casapound.
Ezio Casagranda