Il “Piano Marchionne per la scuola” Trentina
Dopo aver letto il protocollo d’intesa sulla scuola, siglato lo scorso 8 maggio da Cgil e Cisl, riteniamo doveroso esprimere un giudizio negativo su un accordo che ci appare un “Piano Marchionne della scuola”. Il nostro giudizio è negativo sia nel merito che nel metodo di un protocollo che sostanzialmente ricatta i lavoratori con la promessa di una stabilizzazione di una parte del precariato “storico”, peraltro dovuta in rispetto di specifiche direttive europee, in cambio della rinuncia ad alcuni diritti e all’impegno a svolgere gratuitamente attività attualmente remunerate.
Il ricatto previsto dall’accordo è esplicitato in maniera inequivocabile nel testo del protocollo che, infatti, al punto a) stabilisce che l’Amministrazione provinciale si impegna ad effettuare immissioni in ruolo “a condizione che si realizzino i presupposti economici di cui al punto c)” che così recita: “La Giunta darà direttive all’A.P.Ra.N.al fine di individuare nuove economie a copertura..”. L’accordo, inoltre, al punto d) prevede che la Giunta dia “le direttive all’A.P.Ra.N. per l’apertura del tavolo negoziale volto al recupero dei maggiori costi” della stabilizzazione e dell’eventuale riconoscimento “anche ai docenti della scuola trentina” dello scaglione stipendiale maturato del 2012.
E saranno molto consistenti le economie conseguenti all’applicazione di questo accordo!! Il protocollo prevede, infatti, che l’Amministrazione si impegni ad analizzare, congiuntamente con le Organizzazioni Sindacali, “le economie realizzate con questo accordo a partire dall’a.s. 2016/17, ulteriori rispetto al costo della stabilizzazione, e al costo a regime del gradone e a mettere a disposizione parte delle stesse per una revisione contrattuale che le assegni ad azioni di valorizzazione della carriera dei docenti legate a strumenti di valutazione e a riconoscimento della flessibilizzazione dell’orario”
Ci chiediamo, inoltre: cosa significa che ”..Il tavolo negoziale dovrà concludersi in tempo utile per confermare con delibera di Giunta le assunzioni….”? Forse che, se non si accettano i tagli proposti dell’A.P.Ra.N., la responsabilità della conseguente NON assunzione dei precari sarà dei lavoratori che non accettano i diktat della controparte?
Con questo protocollo i lavoratori della scuola rischiano seriamente, non solo di non avere alcun beneficio, ma di subire, invece, oltre il danno dell’ennesimo taglio alla scuola pubblica, anche le beffe per le mancate assunzioni, comunque dovute.
Riteniamo pertanto che la filosofia di questo protocollo si ispiri alla logica di Marchionne che, purtroppo, ormai sembra aver pervaso la contrattazione sindacale.
Come USB Scuola siamo intenzionati a contrastare, nel limite delle nostre forze, questa logica di vero e proprio mercanteggiamento dei diritti dei lavoratori della scuola. Logica che svilisce, non solo la dignità e la professionalità dei docenti e del personale ATA, ma anche la contrattazione sindacale stessa.
Per questo motivo invitiamo i docenti e il personale ATA a respingere i contenuti del protocollo, ad organizzarsi e a mobilitarsi per costringere la Giunta provinciale a riaprire il tavolo negoziale della contrattazione per stabilizzare, da subito e senza contropartite, i docenti precari necessari per garantire il buon funzionamento della scuola.
USB Scuola, C’È