Scolpiamo la lapide della vergogna
Nei giorni scorsi la camera ha approvato la delega contenete il Jobs act proposto dal governo Renzi ma scritta dalla troika europea. Una votazione che ha visto il voto favorevole di ex sindacalisti della Cgil, della Cisl e della Uil, oggi deputati del Pd o di partiti che hanno votato a favore del “jobs act”.
Uno scandalo che non trova riscontro nei mezzi di informazione e nei grandi mass media, forse troppo impegnate a cantare le lodi a Renzi, per accorgersi della grande contraddizione morale, ancora prima che politica di questi personaggi che senza un briciolo di coerenza sono passati dalla manifestazione del circo massimo del 2002 al voto per cancellare definitivamente l’articolo 18 ( licenziamento) l’articolo 4 (divieto di controllo a distanza del lavoratore) e articolo13 (divieto di demensionamento) dello statuto dei lavoratori.
Quel qualcuno(un vetero marxista) che diceva che i sindacalisti, quando cambiano lavoro, finiscono per diventare negrieri, ovvero mercanti di forza lavoro sapeva di cosa parlava e purtroppo la vicenda del Jobs act confermano le sue parole.
Ma andava ancora bene. Questi qui aspirano a diventare kapo in qualche campo di lavoro naturalmente senza rinunciare alle prebende che il tradimento degli ideali del lavoro porta con se.
SINDACALISTI A FAVORE DEL JOB ACT.
Guglielmo Epifani ex segretario della Cgil, Pier Paolo Baretta, ex Cisl, è sottosegretario all’Economia, mentre Teresa Bellanova, ex Filtea Cgil, è sottosegretario al Lavoro con delega, tra l’altro, alle Pari Opportunità.
Qualche anno fa, a Cesare Damiano era andata ancora meglio: era stato lui, che proveniva dal sindacato di Corso d’Italia, ad occupare la poltrona di ministro del Lavoro. Nella partita sul provvedimento del governo Damiano ha giocato un ruolo da protagonista: è presidente della commissione Lavoro a Montecitorio.
Ne fanno parte altri piddini con trascorsi nell’organizzazione di Corso d’Italia: Valeria Fedeli, già segretario dei tessili, Luisella Albanella, ex segretaria provinciale di Catania, Cinzia Maria Fontana, segretaria dei pensionati a Cremona, Marialuisa Gnecchi, segretaria generale pubblico impiego, Anna Giacobbe, segretario generale dei pensionati in Liguria, Monica Gregori, segretario funzione pubblica in Lazio.
E ancora: Patrizia Maestri, segretario generale commercio, Marco Miccoli, segretario generale lavoratori comunicazione, Giorgio Piccolo, responsabile settore energia in Campania, Giuseppe Zappulla, segretario provinciale Fiom a Siracusa e Maria Grazia Gatti, segretaria provinciale di Pisa. Viene dalla Uilm, cioè dai metalmeccanici della Uil, il deputato Antonio Boccuzzi ex dipendente alla TyssenKrupp.
Scolpiamo la lapide della vergogna perenne. Ma ci vorrà la parente del K2!
Ciao Ezio sembra che tu te la sia cavata.Lascia perdere il K2 è già inquinato abbastanza. Un saluto Graziano F.