LIBERIAMO LA SCUOLA, Non piegare la testa, il 24 aprile SCIOPERA
Contro il D.lgs. chiamato “Buona Scuola” che produce una generale mortificazione della dignità professionale del personale insegnante;
Contro la a gestione “privatistica” dei Fondi Europei, l’invadenza dei privati e le forme surrettizie di aziendalizzazione della scuola;
Contro il blocco dei Contratti che dura dal 2007 e l’uso massiccio dei precari;
Contro i processi di “esternalizzazione” che provocano sperpero di risorse pubbliche, impoverimento dei lavoratori e aumento della forme di ricatto;
Contro il ddl Renzi che impone la trasformazione genetica della scuola statale a danno dei lavoratori e dei loro figli;
L’USB SCUOLA, UNICOBAS e ANIEF, hanno proclamato per il 24 aprile una intera giornata di SCIOPERO UNITARIO per tutto il personale docente e Ata in servizio presso le scuole di ogni di ogni ordine e grado.
Il 24 aprile dovrà essere un nuovo “inizio” pr unificare tutte le forme di opposizione e di lotta che lottano per impedire la trasformazione “genetica” della scuola pubblica statale. Una trasformazione che nel piano Renzi trova ulteriore slancio potendo contare sulla complicità di Cgil, Cisl Uil, Snals e Gilda,ormai interessati solo a mantenersi un posto nei vari tavoli concertativi dove il confronto si limita alle forme di adeguamento alle scelte importare dal governo.
Questo sciopero ha già raggiunto un primo importante risultato: dopo decenni le forze sindacali di base e non, si sono date obiettivi e appuntamenti comuni in una battaglie che vuole difendere autonomia culturale della scuola pubblica.
Meno impresa e più ricerca perché la scuola non è solo lavoratori, non è solo studenti o genitori: la scuola è la relazione tra tutte queste parti, ognuna per la sua funzione e le sue responsabilità.
Costruire nella lotta il fronte dei sindacati anti-collaborazionisti è la vera risposta alle politiche di distruzione della scuola pubblica statale e per unire le rivendicazioni dei lavoratori – di ruolo, precari e disoccupati – al diritto all’istruzione e al sapere critico delle nuove generazioni.
La nostra funzione, di sindacato come di lavoratori della scuola, ci impone di dire ad alta voce cosa sta succedendo, smascherare le menzogne, spiegare come gli effetti di tutti i provvedimenti governativi stanno portando verso l’esclusione di fette sempre ei figli dei lavoratori, siano insegnanti, personale ATA o studenti, dalla scuola e dalla possibilità di riscatto che la cultura e l’istruzione può dare.