La lotta non si processa
Assolti i compagni Ezio e Fulvio per il presidio/volantinaggio davanti al Poli di Trento durante la vertenza Orvea della scorsa estate.
Una lotta difficile anche a causa dell’immobilismo complice dei confederali che ha visto lavoratori e lavoratrici Orvea sfidare il colosso Poli con un volantinaggio informativo davanti all’iperpoli di via Brennero a Trento.
Una iniziativa spontanea che ha visto una forte solidarietà di cittadini, pensionati, giovani e movimenti come l’assillo di Trento. Forse è proprio questo capacità di unire attorno alla loro lotta realtà diverse da parte dei lavoratori Orvea che ha fatto “imbufalire” la digos la quale ha pensato bene di rispondere con la denuncia di manifestazione non autorizzata nei confronti del sottoscritto e di Fulvio nel vano tentativo di generare “paura” e quindi indebolire (per conto di POLI???) questo movimento di lotta.
Obiettivo fallito, stante al pronunciamento del giudice che oggi ci ha assolti “perché il fatto non sussiste” stracciando la norma del codice fascista dal quale ha tratto origine la denuncia.
Quanto avvenuto davanti al Poli non è stato un caso isolato ma la prima avvisaglia di un giro di vite repressivo verso chi protesta e dissente da parte del nuovo questore.
A tale proposito ricordiamo che durante una trattativa sindacale alla Mak Costruzioni è stato schierata la celere in tenuta antisommossa.
Un atto gravissimo che abbiamo prontamente denunciato nel silenzio dei media e che ha visto il replay il mese scorso a Rovereto in occasione di uno sciopero dei lavoratori Marangoni.
Con noi si voleva processare la lotta dei lavoratori e delle lavoratrici Orvea che nonostante l’accordo separato non rinunciano a lottare per riconquistare quel contratto che Orvea, con l’appoggio di Cgil Cisl e Uil del commercio, ha scippato a centinaia di lavoratori e lavoratrici. Quella direzione Orvea che ieri ha comunicato ai lavoratori di Riva che con sabato il punto vendita chiude e loro sono trasferiti, come dei pacchi postali, negli altri negozi limitrofi.
Anche questo è un segnale di come Orvea a gestione Poli abbia in considerazione le persone e la dignità dei suoi dipendenti.
L’acquisizione dei supermercati Orvea da parte del gruppo Poli ha aperto la strada ad un nuovo contratto aziendale che fa piazza pulita delle garanzie (su orari, trasferte, trasferimenti, pause, aspettative, salari…) conquistate dai lavoratori Orvea grazie ad anni di lotte.
Non solo, il nuovo contratto penalizza pesantemente i neoassunti, e per di più Poli ha iniziato ad esternalizzare alcuni servizi a cooperative che “affittano” altri lavoratori a paghe da fame.
Contro questa logica liberista ed autoritaria i lavoratori e lavoratrici Orvea di San Pio X hanno intrapreso una lotta determinata, fatta di blocchi, scioperi, picchetti, con la solidarietà di vari compagni e l’appoggio di clienti e gente del quartiere.
Oggi, dopo la nostra soluzione possiamo ribadire con forza che non sarà certo un processo per fermare la lotta all’Orvea e la solidarietà dei cittadini e le lotte di quanti oggi lottano contro questa società sempre più diseguale contro la disgregazione sociale, contro le discriminazioni, il razzismo, la xenofobia le mille forme del lavoro gratuito le privatizzazioni dello stato sociale, dalla sanità alla scuola ai beni comuni come l’acqua.
Oggi chi lotta è meno solo e un po più forte di ieri.
Avanti con la lotta perché come recitava lo striscione che molti compagni hanno esposto davanti al tribunale di Trento “Se lotti rischi di pagare, se non stai già pagando. La lotta Orvea non si processa.”
p USB Trentino
Ezio Casagranda