Carmine, Abd Elsalam UCCISI per il PROFITTO
Come Cermine alla Marangoni di Rovereto Abd Elsalam è vittima dello sfruttamento, della sete di profitto dei padroni, dell’assenza di protezioni sociali – dentro e fuori i luoghi di lavoro – che, assieme al jobs act, al RICATTO occupazionale e all’uso di cooperative “spurie” sono i responsabili di questa cannibalizzazione del lavoro.
Siamo vicini alla famiglia e a i cinque figli che questa mattina aspettavano il ritorno del padre alla loro casa. Un padre che gli è stato strappato da un sistema superficiale e populista che schiaccia senza pudore chi lotta per i diritti.
Adb Elsalam lottava con tutte le sue forze contro la precarietà e per il rispetto degli accordi in un settore, come la logistica, dove si vivono rapporti di schiavitù e ricatti che ricordano tempi passati.
Riteniamo assurdo e inaccettabile l’omicidio del lavoratore che ieri notte a Piacenza lottava contro le politiche di un padronato che, in nome del profitto, vuole annullare ogni forma di dignità del lavoro mentre quasi con rassegnazione assistiamo quotidianamente allo smantellamento del diritto, dello stato sociale mentre si attuano politiche repressive nei confronti dei lavoratori. Grandi sono le responsabilità chi era preposto a vigilare affinché i lavoratori manifestassero il loro dissenso sindacale e invece hanno assistito inerti ad un omicidio.
Come grandi e gravi sono le responsabilità dell’azienda, sia per il clima di ricatto e di schiavitù che vige nei suoi depositi attuato grazie alla totale complicità di tutte le altre sigle sindacali, sia per aver incitato i camionisti dell’azienda a sfondare il picchetto.
Altrettanto incontrovertibili le responsabilità del Governo nella destrutturazione dei diritti dei lavoratori e l’introduzione del jobs act che sono la vera causa dell’assassinio di Abd Elsalam Ahmed Eldanf.
Un governo che contro la protesta No TAV mette in campo un esercito pronto a reprimere, mentre in un picchetto davanti ad un cancello rimane inerme in attesa del morto.
Il settore della Logistica è diventato da tempo strategico per il capitale sempre più in cerca di profitti che ora, dopo la delocalizzazione della produzione fuori dall’Italia, si realizzano attraverso una sfrenata competizione sulla velocità con cui le merci stesse si muovono per arrivare in tempi più rapidi possibile ai clienti finali. Di fronte al profitto è lecito anche uccidere chi lotta contro le nuova forme di schiavitù.
Per denunciare questa situazione come USB lavoro Privato domani siamo davanti ai cancella della GLS di Trento per informare i lavoratori di quanto accaduto e chiedere loro di organizzarsi e scendere in lotta a fianco dei loro colleghi di Piacenza per sconfiggere la protervia della GLS.
USB non sarà mai complice e sarà sempre a fianco dei lavoratori in lotta per i diritti, la dignità ed il lavoro.
Ezio Casagranda
USB Lavoro Privato – Trento
Non piangete, compagni, amici, gridate più forte, accendete la luce di una nuova civiltà del lavoro…anche quando un corpo cade nuove ali sono già in volo, come ieri e come domani, battete le mani, battete le mani…
Hasta siempre
antonio