Assemblea nazionale metalmeccanica USB: tante voci, un solo NO.
Decine di delegati provenienti da tutto il paese hanno riempito la sala in cui oggi, 17 dicembre, a Bologna si è tenuta l’assemblea nazionale metalmeccanica per discutere della mobilitazione contro l’accordo siglato da fim fiom uilm per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici.
Un’assemblea aperta, plurale, partecipata oltre le aspettative. Un’assemblea nazionale pienamente riuscita e che ha rappresentato la grande crescita di Usb nel privato ed in particolare nell’industria metalmeccanica.
Un giudizio unanime ha caratterizzato tutti gli interventi, un grido di denuncia nei confronti di un accordo che rappresenta a tutti gli effetti la liquidazione del contratto nazionale che i lavoratori conquistarono con lotte durissime nel secolo scorso.
Organizzare e consolidare il dissenso crescente e la rabbia che si registrano nelle fabbriche e proporre una strategia contrattuale di resistenza rispetto alla concreta applicazione dell’intesa è la proposta che Usb ha avanzato a tutti coloro che non hanno intenzione di arrendersi al modello della complicità sindacale di fim fiom uilm.
I tanti delegati intervenuti hanno sottolineato l’importanza di questa battaglia, raccontando della loro esperienza di fabbrica, della loro tenace determinazione ad andare avanti.
Una battaglia che è anche in difesa dello stato sociale, della democrazia, del diritto di sciopero in continuità con il NO sociale che ha travolto Renzi e la sua controriforma istituzionale.
Usb sostiene tutti e tutte coloro che in queste settimane si stanno mobilitando per il No nella consultazione.
Una consultazione, tuttavia, cui Usb non riconosce alcuna validità, in quanto gestita esclusivamente dalle organizzazioni firmatarie, senza alcuna trasparenza ne possibilità di garantire che ai lavoratori nelle assemblee siano portate anche le ragioni di chi si oppone all’accordo.
Diversi interventi hanno sottolineato come costruire Usb in ogni luogo di lavoro significa oggi esercitare concretamente l’autodifesa davanti ad una complicità sindacale che ha svenduto i diritti dei lavoratori consegnando al padronato il predominio assoluto sulla vita stessa di chi lavora.
Tante voci quindi, un solo grande NO all’accordo che liquida il contratto nazionale. Un No che non si ferma alla consultazione.
La strada per la riconquista del valore e della dignità del lavoro è lunga e difficile, ma il cammino è quello giusto. Oggi abbiamo fatto un passo importante.
Continuiamo così, costruiamo Usb in ogni fabbrica.