A Roma Macron non si può contestare

E’ da ritenersi inaccettabile il divieto opposto dalla Questura di Roma alla richiesta di potere tenere un sit in di solidarietà con i lavoratori francesi in occasione dello sciopero generale di martedi 12 settembre in Francia. La richiesta presentata da Eurostop chiedeva di poter tenere un presidio nei pressi dell’Ambasciata Francese. Come in altre occasioni il presidio si sarebbe tenuto in via dei Baullari angolo Campo de’ Fiori.
Ma la richiesta è stata respinta con il pretesto della sicurezza e delle nuove disposizioni in materia. L’unica alternativa sarebbe stata piazzetta Vidoni, completamente fuori contesto dall’obiettivo della manifestazione a sostegno dello sciopero generale in Francia. Il simbolo e il luogo di una manifestazione ne indicano l’obiettivo e sostanza.
Eurostop ha rifiutato la soluzione indicata dalla Questura e intende denunciare un clima ormai irrespirabile a Roma sul piano dell’agibilità democratica e dell’ordine pubblico: manifestazioni circondate e con filtri all’ingresso, ingenti spiegamenti di polizia anche per manifestazioni autorizzate, negazione di piazze dove storicamente si è sempre manifestato.
E’ fin troppo evidente che si sta utilizzando strumentalmente il clima generale, “i fatti di Torino”, la minaccia dell’Isis e il dogma della sicurezza, per negare agibilità politica ai sindacati di base e ai movimenti sociali. Eurostop non intende accettare questo clima senza reagire e chiama al confronto sabato 23 settembre a Bologna per il convegno
“Stop a Minniti. Ordine pubblico contro giustizia sociale”.

Eurostop

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19 commenti

  • Ma lo vogliamo capire che l’attuale Capitalismo, quello TECNOLOGICO FINANZIARIO di Wall Street e delle Multinazionali, è talmente potente e omnipervasivo che non ha più bisogno di maschere democratiche o di complicità col potere clericale, e tantomeno di burattini fascisti?
    La democrazia, che è sempre stata solo formale e politica, e non ha mai sfiorato la dimensione economica, è morta.
    Bisogna lasciar cadere le vecchie forme di lotta ideologica, e trovarne di inedite, astute, intelligenti ed efficaci, che colpiscano machiavellicamente il Capitalismo al cuore.
    Prima di fare una radicale Rivoluzione economica con la demolizione del modo di produzione capitalistica, è necessario fare una autocritica, cioè una RIVOLUZIONE CULTURALE.
    Come diceva Lenin, che non faceva solo chiacchiere ma una rivoluzione l’ha VINTA, ed e’ durata 4 generazioni:
    STUDIARE, STUDIARE, STUDIARE.
    Se dietro l’azione non c’è il pensiero, la fede e l’azione stessa sono sterili.

  • Tutti i politici che governano le nazioni dell’Unione europea sono al soldo e quindi manovrati dal POTERE CAPITALISTICO-TECNOLOGICO- FINANZIARIO INTERNAZIONALE.
    Questo è del tutto evidente.
    Ben pagati, fanno il lavoro sporco per conto dei Capitalisti che tirano le fila dietro le quinte, e quindi necessariamente criptici.
    Il denaro per sua natura deve restare anonimo, se vuole dominare indisturbato.
    Ma il burattino più sfacciato e arrogante è il Presidente della Repubblica Francese, Emanuel MACRON, che alle ultime elezioni ha sconfitto la povera e obsoleta fascistoide Marine LE PEN.
    Da qui si capisce quanto poco il Capitale abbia bisogno oggi dei burattini fascisti, e punti sui più affidabili giovani rampanti tecnocrati, meglio se schierati a sinistra, come Renzi, capo di un sedicente partito democratico, e Macron ex-ministro dell’Economia del precedente Governo socialista.
    Contestare la figura di MACRON significa colpire al cuore il più sfacciato, arrogante e pericoloso servo dei Capitalisti.
    Questi giovani tecnocrati, aparentemente tolleranti e fintamente democratici, sono i più subdoli e schifosi servitori del CAPITALE.
    Schiacciamoli spietatamente come serpi velenose!

  • Non è pertinente con il tema dell’articolo su Macron, ma penso sia utile un FRAMMENTO DI SOCIOLOGIA, dato che la prassi non va mai disgiunta dalla teoria.

    Sento molti che accusano gli operai di essere inerti, di non lottare e di non essere solidali fra loro.
    Non possono farlo.
    Perché?
    Perché hanno abbracciato i modelli e i valori individualisti e consumisti dei loro padroni capitalisti, e rinnegato quelli solidali e sobri della loro classe.
    Senza averne il corrispettivo
    monetario.
    Sono quindi nella condizione piu’ alienata possibile, peggiore di quella descritta da Marx nel secolo XIX, e si trovano a soffrire la nevrosi della classe media, sempre ossessionata dal desiderio di inseguire la classe capitalitica e dal terrore di precipitare in quella proletaria.
    Su questo aspetto bisogna seguire il consiglio di Spinoza:
    “Non ridere, non lugere, nec detestari, sed intelligere”.
    Non deridere, non compiangere, ne’ condannare, ma comprendere.
    Bisogna ripartire da zero, e rendere coscienti gli operai che i valori che hanno interiorizzato e stanno perseguendo non solo sono malvagi e alienanti, ma anche per loro impossibili da realizzare.
    E chi persegue l’impossibile, lentamente impazzisce.
    Assieme alla lotta politica per i dritti civili e a quella sindacale per le condizioni economiche, non deve mancare una lotta culturale.

  • Frammenti di tattica politica.

    Ora che gli americani sono in difficoltà con la Natura, con gli stati da loro definiti canaglia in quanto non si sottomettono alla loro dittatura economica e culturale, e sono dilaniati da una strisciante guerra civile, di cui Trump è il sintomo, è il momento opportuno per infierire.
    Il FINE è partigiano, i MEZZI neutrali.
    Utilizziamo machiavellicamente contro di loro tutti i mezzi tecnologici e culturali che ci hanno messo a disposizione.
    Le armi sottratte al nemico vanno subito imparate e usate contro altri nemici.

  • CONSIDERAZIONI DI POLITICA PLANETARIA.

    Donald Trump, nell’ultima Assemblea generale dell’ONU, ha sfoderato la più aggressiva e perciò efficace arma propagandistica messa a punto dagli strateghi del marketing politico statunitense: la menzogna degli stati canaglia e il loro pericolo per la pacifica e democratica convivenza fra i popoli della terra.
    Quando invece si vede benissimo che, dietro la maschera della democrazia, gli USA sono lo Stato Canaglia per definizione, e rappresentano oggettivamente la più spietata dittatura, economica, militare, culturale e politica ai danni di chi non si sottomette ai loro diktats.
    Basta ricordare la politica della antica Atene del V secolo a.C., democratica all’interno ed imperialistica all’esterno, che esercitava con una spietatezza assoluta.
    Gli stati virtuosi e resistenti ai veri nazisti del XXI secolo, quelli americani dello sfruttamento capitalistico del pianeta intero: Corea del Nord, Cuba, Iran e Venezuela, non solo non devono cedere, ma devono rispondere alle minacce degli imperialisti pescecani con ancor maggior decisione, volontà e spietatezza.
    Iran e Corea del Nord con la minaccia nucleare.
    Cuba con la sua storia di mezzo secolo di eroica resistenza, e il Venezuela con l’arma economica del petrolio, sganciandosi dal sistema finanziario del petrodollaro e adottando lo jen cinese.
    Ma l’arma della propaganda rimane sempre la più efficace, perché agisce sui cervelli delle masse
    Gli americani ne sono maestri.
    Bisogna combatterli sul loro stesso terreno, quello culturale.
    Altrimenti ci massacrano.
    RESISTERE.
    DURARE NEL TEMPO.
    RISPONDERE COLPO
    SU COLPO.
    FINO ALLA MORTE!

  • Considerazioni di politica planetaria 2.

    Per l’Italia invece restano sparute speranze di riscatto morale, culturale e politico.
    Serva di due padroni: USA e Unione Europea.
    Come l’Arlecchino di goldoniana memoria.

    ” Ahi serva Italia
    di dolore ostello,
    nave senza nocchiere
    in gran tempesta,
    non donna di provincie
    ma bordello.”
    (Dante Alighieri, Purgatorio, XIII secolo).

    Italia terra di Controriforme,
    reazioni e Fascismi.
    Le rare rivoluzioni tentate, tutte sconfitte.
    L’ultima il ’68.
    Non c’è eredita’ piu’ nefasta che una rivoluzione fallita.
    Prima di intraprendere una rivoluzione, bisogna esercitarsi con disciplina e tenacia nel pensiero, nella parola e nell’azione.
    Una volta iniziata, la RIVOLUZIONE va’ VINTA!
    Costi quel che costi, e con tutti i mezzi possibili.
    Machiavelli docet.
    Perciò, come ripeteva Lenin: STUDIARE, STUDIARE, STUDIARE.
    Alternare teoria e prassi.

    E, se non ci sono le condizioni storiche e culturali convenienti, è meglio dilazionare l’azione, e intanto approfondire lo studio.
    È ciò che succede ora in Italia, terreno sterile.

  • CONTINUA 3.

    Alternanza di teoria e prassi.
    Pensiero e azione.
    E la parola?
    La parola serve per rischiarare ed incitare gli amici e confondere e deprimere i nemici.

    Nella primavera del 2014 sono stato per 5 mesi sotto la Regione, con tazebao e tavolino,per tre giorni a settimana 10 ore al giorno, contro i vitalizi.
    Ho assistito alla occupazione del Consiglio Regionale, in cui per la prima volta in 70 anni è stata smitizzata la sacra Autonomia.
    Orgasmo indicibile.
    Non mi sono mai fatto prendere da stupide indignazioni e facili moralismi.
    Ho sempre considerato la lotta antivitalizi come un mezzo e non come il fine.
    Una crepa nel sistema in cui mi sono politicamente infilato.
    Lo stesso per la TAV.
    Aspettiamo la prossima crepa.
    Il FINE è demolire il SISTEMA.
    Se si vuole il fine, per VINCERE si devono volere spregiudicatamente tutti i MEZZI di volta in volta disponibili.

  • RIVOLUZIONE LINGUISTICA.

    “Politically correct”

    Cosa si nasconde dietro il modo di comunicare oggi generalizzato e blindato, definito come politically correct?
    Opportunismo, conformismo, trasformismo, viltà, menzogna, mimetismo e istinto del gregge.
    Ma soprattutto la subdola tecnica dell’EUFEMISMO: nominare cio’ che non va’ con belle parole.

    Iniziamo la rivoluzione a partire dal linguaggio.
    Nominano la merda col suo vero nome di merda.

  • Errata corrige.
    Nominiamo la merda col suo vero nome di merda.

  • TRENTINISMO, TRENTINO ALTERNATIVO.
    DENTRO, FUORI DAL SISTEMA.

    Premesso che il FINE è lo smantellamento del SISTEMA CAPITAL-CONSUMISTA, bisogna sapere che lo stesso è attualmente all’apice della sua potenza e pervasivita’.
    Il sistema è tutto, l’individuo niente.
    Esso tende ad assimilare ogni cosa vi partecipi e a neutralizzare ogni velleita’ riformista dei singoli.
    Per questo motivo, dopo aver collaborato per tre anni col MOV.5☆, ne sono uscito lasciandoli al loro infelice destino.
    All’opposto rimanere completamente fuori dal sistema conduce alla solitudine e all’impotenza.
    Per cui ho scelto di starne dentro con entrambi i piedi, per sfruttarne i mezzi finanziari, tecnologici e culturali offerti, ma di rimanerne totalmente fuori con la testa, rifiutandone i valori e ogni complicità.
    Seguo il consiglio del grande filosofo Diego Fusaro di “pensare altrimenti”.
    È una posizione difficile e pericolosa.
    Ma le alternative sarebbero da un lato l’assuefazione al SISTEMA diventandone schiavo, dall’altro lato ridurmi ad eremita.
    Al sottoscritto piacciono le cose difficili e pericolose.
    Perciò “nitimur in vetitum”.

  • Alle minacce verbali del Presidente Trump, che ha di nuovo definito l’Iran come stato canaglia e sostenitore del terrorismo, vale a dire il bue che da del cornuto all’asino, il Governo persiano ha pensato bene di rispondere a tono, cioè non con le chiacchiere ma con i fatti, lanciando un missile di 2000 km di gittata, potenzialmente in grado di portare diverse testate nucleari.
    Questo è l’unico linguaggio efficace che possono capire le vere e grandi canaglie del pianeta, gli americani.
    Temo invece che del Venezuela, che non possiede la minaccia nucleare, fra non molto Trump faccia un boccone.
    Speriamo che il Governo di Maduro si difenda coi denti fino alla morte.

  • Questo commento non c’entra con Macron, ma c’è la libertà di ignorarlo.
    Lo arrischio perché ritengo che il pensiero politico, se non è guidato dalla riflessione filosofica, è un cieco che brancola nel buio.

    IL CAMMINO IMPERVIO DELLE IDEE.

    Non è sufficiente avere delle idee buone e giuste, come quelle che si trovano a sinistra.
    Vanno coltivate e affinate con la riflessione e la disciplina.
    E verificate al vaglio dei dubbi propri e delle obiezioni altrui.
    Una volta stabilita la loro solidità, si deve sostenerle con forza, gettandole nella mischia del mondo.
    Evitati i campi sterili od ostili, e trovato il terreno adatto, vanno diffuse con tenacia e determinazione.
    Fra idee politiche concorrenti prevale non la più nobile e giusta ma quella che è sostenuta con più forza e resistenza nel tempo.

    Un’utopia inaudita come il Cristianesimo predicato da S.Paolo e creduta vera da una minoranza di fanatici in due secoli e mezzo ha messo in ginocchio l’Impero Romano.
    Una filosofia oggettivamente terapeutica come quella epicurea, sostenuta in modo fiacco da pochi intellettuali, si è estinta.
    Ogni idea religiosa o politica per imporsi ha bisogno di una ferrea organizzazione, militanti dusciplinati, ordinamento gerarchico ed esercizio di pensiero non disgiunto dall’azione.
    Una delle idee tornare di moda è quella anarchica, che sempre seduce i giovani.
    È bella e buona in sé, ma è viziata da una intrinseca contraddizione che le impedisce di funzionare su larga scala.
    Gli anarchici sono degli eterni sacrificati.
    Perché?
    Perché gli strumenti usati: spontaneismo, assemblearismo, pressapochismo, sono oggi obsoleti più che mai.
    Sono quelli che hanno fatto fallire il ’68.
    Questa sconfitta l’ho patita sulla mia pelle dopo che dal 1967 al 1975 avevo come studente all’Università di Padova avevo creduto al suo successo. Continua…

  • …Continua.

    Non esiste situazione politica peggiore di quella che segue una rivoluzione fallita, perché da’ adito alla vendetta della reazione.
    Il Fascismo è il frutto della mancata rivoluzione proletaria del 1929-21, così come al ’68 è seguito il riflusso nel privato e nel consumismo individualistico, che ha nutrito lo sviluppo e il trionfo attuale del Capitalismo.
    Per innescare una nuova rivoluzione, che abbatta questo modo folle e suicida di produrre e consumare di tipo capitalistico, bisogna lasciar cadere ideologie del passato e strumenti obsoleti.
    Se ne devono inventare e sperimentare di totalmente nuovi.
    Bisogna mettere in moto una funzione del cervello che è sempre stata derisa rispetto a quella razionale: la FANTASIA, che non và peraltro disgiunta da un sano senso dell’UMORISMO.

  • L’ultimo baluardo della socialdemocrazia e della sinistra riformista è caduto in Germania, come già successo in Spagna e Francia.
    In Grecia al Governo Tsipras, rivoluzionario a parole e complice del sistema nei fatti, gliel’anno messo nel culo.
    Ben gli sta’ ai chiacchieroni velleitari.
    Fra non molto si ripeterà anche in Italia, con il disfacimento del PD.
    È una occasione per rilanciare la sinistra massimalista e rivoluzionaria.
    La rivincita del marxismo.
    Le idee di sinistra o sono rivoluzionarie o sono nulla.

  • La mia ricetta per salvare l’Italia:

    SVATICANAMENTO.

    Abolizione del Concordato, dell’ora di Religione, dell’8 per mille, delle facilitazioni fiscali alla Chiesa.
    Equiparare il Cattolicesimo alle altre religioni.
    Stessa libertà e dignità per tutti i culti.
    Infine inglobamento della Città del Vaticano da parte della Repubblica Italiana.
    Basta privilegi e soldi alla gerarchia ecclesiastica.
    Dellai per anni ha regalato a Natale, quando tutti diventano buoni e teneri, decine di milioni di euro -soldi pubblici- alla Curia di Trento.
    MARX ha sbagliato diverse analisi e previsioni, ma una l’ha centrata in pieno:
    ” La religione e’ l’oppio dei popoli”.
    Dal mio punto di vista la religione cattolica e’ l’eroina dei popoli.

  • Identità e curriculum vitae del commentatore:

    SAIANI ALDO.

    Nato in Trentino il 18.04.1948.
    Figlio di contadini.
    Laureato a Padova nel 1975 in Scienze Agrarie.
    Residente a Gardolo in via Bolzano 19 F.
    Pensionato, ex-medio funzionario PAT.
    (Lavorato solo per la pancia).
    Ateo al 100 per 100, e ultrafelice di esserlo.
    Il cervello sempre e ostinatamente impegnato in approfonditi studi psicologici, sociologici, storici e FILOSOFICI.

  • Per la penombra da sacrestia che avvolge la sinistra forse un grande pesatore come il giovane filosofo Diego Fusaro, neo-marxista e gramsciano, è una luce abbagliante.
    Un nuovo Marx: lucido, realista, spregiudicatamente aideologico.
    Un carro blindato, che non ha paura di niente e di nessuno. Tratta gli sprovveduti alleati di sinistra e gli spaesati avversari di destra con la stessa rudezza.
    Va avanti deciso per la sua strada luminosa e promettente.
    Sono queste le anime di acciaio che mancano a sinistra, popolata da gente smarrita e tragicamente in mezzo al guado.

    Seguo da anni i suoi interventi mediatici e leggo avidamente i suoi numerosi libri.

    Questo per me è il tempo del ritiro spirituale e dalla fase teorica. Ma, quando lo riterro’ conveniente, mi rituffero’ nell’azione.
    La teoria senza azione politica è sterile. L’azione senza teoria è un girare a vuoto.
    La sinergia di entrambe diventa una “bomba”, che può far esplodere il SISTEMA.
    RESISTERE.
    DURARE NEL TEMPO.
    RISPONDERE COLPI SU
    COLPO.

    Vinceremo.

  • VERI E FINTI RIVOLUZIONARI.

    Chi fa parte di un problema, non può risolvere il problema.
    Chi fa parte del SISTEMA, non può cambiare il sistema.
    È questa l’inconsapevole e tragico empasse in cui e’ cacciato il Mov.5☆.
    Il sistema è tutto, l’individuo nulla.
    Chi si illude di cambiare il sistema dall’interno, non solo fallisce il suo obiettivo politico, ma viene impercettibilmente assimilato e fagocitato dal sistema stesso.
    O si è complici e rassegnati al sistema, oppure se ne deve stare fuori, se si vuole combatterlo.
    Tertium non datur.
    Naturalmente il starne fuori riguarda solo la consapevolezza e la dimensione del pensiero, perché è utile starne dentro per sfruttare tutti i vantaggi materiali che ne derivano.
    Insomma il vero rivoluzionario, pur stando dentro con i piedi, ne è completamente fuori col cervello, perché pensa costantemente “altrimenti”, come suggerisce il filosofo Diego Fusaro.
    Quelli che ne stanno fuori con piedi e cervello sono gli eremiti, che non hanno mai cambiato il mondo.
    Quelli che ne stanno dentro con la velleità di cambiare il sistema dall’interno sono i falsi rivoluzionari, come i grullini.
    I soli VERI RIVOLUZIONARI sono quelli che cinicamente hanno rinunciato a modificare il SITEMA, pensano altrimenti, e, avedo come FINE di distruggelo, si servono di tutti i mezzi possibili a disposizione.
    Machiavellicamente

  • Ogni tanto, per non consumare carburante facendo girare il motore in folle, metafora per indicare un’attivismo sterile, è utile farsi delle domande FILOSOFICHE.

    COS’È LA POLITICA?

    Deriva dall’aggettivo greco “politike’ “.
    Dal binomio “politike’ techne”, arte politica, cioè arte di governare la citta’.
    Per i Greci solo i cittadini possono essere uomini liberi, mentre gli abitanti delle campagne non sono tanto diversi degli schiavi.

    Altra definizione di politica: arte del possibile, concetto che esclude impietosamente ogni forma di utopia illusoria.

    Ma la definizione più vera e profonda è quella di Rino Formica, ex-ministro del Governo Craxi: ” la lotta politica e’ sangue e merda”.
    Chi non sa sporcarsi le mani con queste due materie, è meglio per la sua salute che se ne stia a casa a smanettare su una tastiera.

    Il sottoscritto, non solo si lascia sporcare di sangue ve di merda, ma pure si diverte.

    La vita è sporcarsi e pulirsi, e sporcarsi di nuovo.

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