Acqua:La democrazia in piazza
Si scrive acqua, si legge democrazia.E’ stato lo slogan del vittorioso referendum acqua bene comune del giugno 2011, la frase che 27 milioni di cittadini italiani e quasi 300.000 trentini hanno fatto propria.
Questa sera a Trento quella frase diventa realtà concreta, con la popolazione che mette in pratica la migliore forma di democrazia partecipativa:
il confronto pubblico nel cuore della città.
Un’ assemblea nel cuore della città per un confronto pubblico sulla gestione dell’acqua di Trento e di altri comuni trentini. Mentre a Palazzo Thun viene discussa la mozione dei comitati trentini, in Via Belenzani la società civile si mette in gioco e chiama al confronto. Sia il sindaco Andreatta che il Vicepresidente della Provincia Pacher sono invitati a partecipare. Un dialogo fra politica e cittadinanza attorno ai beni comuni, in un esercizio di democrazia partecipativa.
Insieme a due personaggi simbolo della difesa delle risorse idriche – il comboniano trentino Alex Zanotelli, il filosofo Marco Bersani, esponente del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua – i cittadini discuteranno e si confronteranno apertamente sulle scelte che l’amministrazione cittadina e quella provinciale stanno operando sulle risorse idriche di Trento, Rovereto e altri 17 comuni trentini: la creazione di una società per azioni In House, al costo stimato – solo per il capoluogo – di 42 milioni di euro. Una scelta come è noto che presenta molte criticità, in primis – questa è la posizione dei comitati – il non rispetto del voto referendario che con i due quesiti ha disegnato con nettezza un quadro normativo che dice fuori l’acqua dal mercato, fuori i profitti dall’acqua.Ma a quanto pare il Comune di Trento non la pensa così.
Per questo, i comitati per l’acqua bene comune insieme ad organizzazioni e associazioni del mondo sindacale, politico, ambientalista e studentesco e ai cittadini, invitano i propri rappresentanti politici ad esporre le proprie ragioni, confrontandole con quelle di buona parte della società civile.D’altronde, lo si è detto per tutta la campagna referendaria e anche dopo: l’acqua è paradigma dei beni comuni e di una società che, recuperando il dialogo fra classe politica e cittadinanza, ritrovi il senso profondo del fare politica e delle sue forme democratiche, che nella delega hanno perso la dinamica virtuosa della costruzione partecipata delle risposte concrete agli effettivi bisogni della gente.
Il 12 e 13 giugno scorso si è aperta una nuova stagione politica in Italia, che ha dimostrato essere Paese capace di scelte consapevoli: i referendum per l’acqua pubblica e contro il nucleare hanno detto che un’altra Italia è possibile, fuori dalla crisi, nel rispetto dell’ambiente e dei diritti.
La giornata del’11 aprile ne è una dimostrazione: un appuntamento storico, che anche in Trentino segna un nuovo modo di intendere i beni comuni fondamentali e la loro gestione, che non può essere delegata in bianco senza una discussione profonda e condivisa.
In tanti stiamo dicendo che una Spa In House non è la forma migliore per gestire le risorse idriche in Trentino, perchè ancora una volta ripropone logiche di profitto che anche al FAME di Marsiglia appena conclusosi – il Forum Mondiale Alternativo dell’Acqua – sono state considerate superate e superabili da movimenti ed organizzazioni di ogni parte del mondo, con l’avvallo di esponenti del’Onu.
In tanti abbiamo costruito una proposta alternativa, che vede nell’azienda speciale la forma migliore per gestire un bene comune: un ordine del giorno posto all’attenzione del consiglio comunale nella colorata manifestazione del 28 marzo scorso, quando un centinaio di cittadini hanno pacificamente invaso il consiglio comunale di Trento, e che verrà discusso proprio l’11 aprile nel palazzo, in contemporanea all’assemblea cittadina, che causa maltempo si trasferirà da via Belenzani alla sala di rappresentanza della regione in piazza Dante.
Padre Alex Zanotelli, Marco Bersani, esponenti della società civile e tanti cittadini chiamano: l’auspicio è che i nostri politici questa sera rispondano e si offrano al confronto.
Comitato Trentino Acqua Bene Comune
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