AMR Rovereto. “baciamo le mani”

I lavoratori e le lavoratrici di AMR riuniti in assemblea sindacale il 15/01/2018:

Non ci hanno stupito e nemmeno meravigliato le diffamazioni del Signor Galli apparse il 05/01/2018 sui quotidiani regionali riguardo alla volontà ormai nota da tempo di non voler più gestire le palestre (ci sono voluti 100mila euro di soldi pubblici dati alla Ernst & Young – ditta indagata-cit. “Sole 24 ore”-per giustificare tale scelta).
I lavoratori si sono definitivamente accorti che il Sig. Galli per tutti questi due/tre anni li ha presi in giro. C’è da domandarsi come faccia il Presidente a chiedere l’ampliamento della concessione dei servizi per AMR al Comune, quando dichiara di non essere in grado di gestire poche e semplici palestre . Questo comunicato entra direttamente nel merito della questione citando come premessa, a solo titolo esemplificativo, le accuse utilizzate da AMR per discriminare e colpevolizzare i lavoratori fornendo (come ormai tragica abitudine) una sequela di inesattezze per non dire menzogne fuorvianti.
“Il danno d’immagine per la città” – “rinuncia alla gestione delle palestre” perchè un “manipolo di tesserati USB” (cit. Bortot) e “una minoranza tiene in scacco la città” (cit. Galli); palesando tra l’altro una logica secondo la quale le persone e i lavoratori si valutano solo un tot al kg.
Queste sono le risposte dell’amministrazione di AMR e della politica (ass. Bortot) alle legittime richieste dei lavoratori. Tra l’altro il metodo/tono minaccioso e discriminatorio è di prassi ormai in tutti i settori di lavoro e anche i cittadini roveretani probabilmente fanno parte di quelli che vivono sulla propria pelle questi metodi padronali nella loro realtà: metodi che miranoi allo smantellamento del salario e dei diritti dei lavoratori.
Come da anni denunciamo, in realtà è in atto un lento processo di privatizzazione delle strutture pubbliche. Altro che Rovereto come polo di eccellenza nei vari settori sportivi/culturali: mercificazione di sale ed impianti che questa giunta con l’aiuto fattivo della presidenza AMR intende svendere agli amici degli amici disponendo di un bene che non appartiene a loro. Infatti ricordiamo che questi spazi sono pubblici e non sono di questa o di quella giunta, ma sono di tutti voi-di tutti noi!
Siamo sottoqualificati – non abbiamo un mansionario – non abbiamo strumenti di lavoro e nemmeno un vestiario adeguato – non abbiamo un buono mensa o simili – siamo in cronica carenza di personale, infatti invece che fare nuove assunzioni, come denunciato anche nell’ultimo sciopero, a complicare tutto ciò vi è un utilizzo massiccio del lavoro precario ed esternalizzato: un imbarbarimento dei rapporti di lavoro che pervade Amr come tutto il mondo lavorativo.
Troppo spesso (in tutti i settori) dobbiamo improvvisare soluzioni che definiremmo “creative”, facendo di tutto perchè non accada mai qualcosa di grave, ma che non è nelle nostre mani.
Per regolamento comunale ed interno siamo responsabili della sicurezza vostra e dell’impianto, ma nonostante questo a fronte dei corsi di formazione non ci vengono fornite le condizioni per adempiere a queste responsabilità. Stessa cosa dicasi per i cimiteri (vedi questione Eternit Mori) o sull’organizzazione del lavoro nei parcheggi (orari-nuovi spazi ecc)
Infatti, al di là delle enunciazioni teoriche di diritto allo sciopero, nella realtà ci si scaglia con violenza verso chi utilizza questi diritti per migliorare non solo la propria situazione, ma anche il servizio che viene offerto. Ed allora si stilano fantomatiche liste di buoni e cattivi, si minacciano di fatto licenziamenti, persino si suggerisce di “valutare attentamente il comportamento di alcuni dipendenti” (cit. Bortot). La colpa è dei lavoratori e del costo del lavoro e solo per citarli, fanno scuola le recenti vicende di Marangoni (privato), SAIT (cooperativo) a cui purtroppo aggiungiamo AMR (capitale pubblico sorretto dai peggiori contratti del settore privato).
Bene! Questo significa una cosa sola: tutto quanto abbiamo sostenuto a gran fatica in questi ultimi due anni è tragicamente vero e le risposte scomposte che oggi vediamo ne sono una dimostrazione palese.
Siamo sempre stati consapevoli del fine ultimo al quale ambivano le scelte aziendali, compresi i licenziamenti sottintesi dal Sig. Galli e li abbiamo sempre denunciati anche quando lo stesso mostrava un finto atteggiamento collaborativo. E’ questo uno sei motivi che ci ha costretto agli scioperi di questi giorni: per rendere di dominio pubblico progetti fatti neanche troppo in segreto nella “stanza dei bottoni”, finalmente il Signor Galli ha gettato la maschera.

Noi lavoratori siamo uniti, non ci facciamo certo intimidire ne tanto meno dividere da questi attacchi gratuiti: “la guerra tra poveri non ci appartiene”, nonostante che percepiamo un salario di soli 5,65 euro netti ad ora.
Quindi come abbiamo scritto nell’ultimo comunicato “noi resistiamo e se vogliono cedere Amr al miglior offerente e con essa svendere strutture pubbliche, servizi e lavoratori, sappiano che cercheremo di rendere questo scempio il più difficile possibile.”
Invitiamo le associazioni sportive/culturali (che conosciamo e con le quali lavoriamo quotidianamente) a “non stracciarsi le vesti” ma a mostrare a tutti la propria reale competenza chiedendo insieme a noi più qualità nel servizio, migliore sicurezza ed organizzazione da parte di AMR.
Invitiamo i Consiglieri di Rovereto a difendere i beni della città ed i suoi lavoratori, non speculando sui servizi, ma anzi cercando di renderli migliori e più fruibili da tutta la popolazione. Chiediamo altresì che il Consiglio consenta (nella prossima riunione-nelle forme da concordare) un incontro a porte aperte con i lavoratori di Amr.
Consigliamo al Sindaco di Rovereto di riflettere attentamente sulle prospettive di questa Azienda, piuttosto che preoccuparsi troppo sull’avvenuto pagamento dei ticket di parcheggio da parte di sindacalisti di Usb che, a differenza di altre situazioni e personalità, è sempre avvenuta di prassi.
Confermiamo lo stato di agitazione in attesa che l’amministrazione AMR/comunale si dimostri una volta per tutte ragionevole e venga a trattare seriamente ad un tavolo di lavoro.

USB Trentino

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