Brevi riflessioni agostiane

Nella giornata di ieri, fra la marea di notizie riguardanti la vicenda del delinquente Belrusconi e del suo futuro politico, si poteva leggere due notizie: la dichiarazione del Presidente Letta sulla crisi e l’accordo fatto con la provincia di Bolzano riguardante l’autonomia.
Sulla crisi: Non so se si tratti di effetti dovuti al solleone d’estate ma ogni anno, ad agosto, il governo, sostenuto acriticamente dai mass media ci inforna che la ripresa è vicina.
Infatti in questi giorni anche il presidente Letta sulla scia dei suoi predecessori continua a ripetere che la ripresa è iniziata ( Monti invece vedeva la luce in fondo al tunnel) mentre i dati pubblicati dall’Istat dicono esattamente il contrario.
Purtroppo queste “piccole contraddizioni” non trovano spazio sui mass media nazionali sempre più prona, salvo qualche rara eccezione, al potente di turno.
L’ISTAT ci dice che il secondo trimestre del 2013 è l’ottavo trimestre consecutivo di recessione, la più lunga del dopoguerra, la disoccupazione è salita oltre il 12% (+1,2 punti sul 2012) mentre quella giovanile è al 39 % con un aumento del 4,6% sull’anno scorso.
I salari perdono potere di acquisto, calano i consumi e aumentano, come ci dicono alcune ricerche, i cittadini, anche italiani che frugano nei cassonetti della spazzatura alla ricerca di qualcosa da mangiare.
Ma naturalmente i titoli dei giornali non parlano di questa drammatica situazione in cui versano milioni di italiani ma del futuro di un delinquente che ha frodato il fisco mentre era presidente del Consiglio.
Come accade da anni il governo anziché procedere con la cancellazione delle spese militari, della grandi opere per utilizzare queste risorse all sviluppo ed al miglioramento del welfare, contando sulla complicità dei mezzi di comunicazione di massa, continua a decantare le scelte “miracolose” delle sue politiche per nascondere una realtà fatta di povertà economica, culturale e morale, di precarietà generalizzata e della mancanza di prospettive per un’intera generazione di giovani chiamati a pagare le conseguenze delle politiche di austerità imposte dalla troika ai governi italiani.
La nostra autonomia.
E’ di ieri la notizia riportata dai giornali dell’Alto Adige che il presidente Letta ha siglato un memorandum con Durnwalder per tutelare i negozi di vicinato contro le politiche della grandi catene commerciali in difesa dei centri storici dei paese e delle città.
In poche parole nella provincia di Bolzano non si applica +ì, al settore del commercio, il decreto “salva Italia” e le sue politiche di liberalizzazioni nel settore commerciale.
Durnwalder ha ottenuto da Roma quello che Olivi e Pacher non hanno avuto il coraggio di chiedere: il rispetto della nostra autonomia e quindi il diritto della provincia di definire delle regole per un settore così delicato come quello del commercio.
L’accordo di Bolzano dimostra, smentendo sul campo le dichiarazioni della giunta Trentina, che difendere la nostra autonomia rispetto al “salva Italia” era possibile e fattibile. Quella che è mancata è stata la volontà politica. Una chiara dimostrazione che questa giunta provinciale non vuole o non è in grado a causa dei legami nazionali, di difendere la nostra autonomia.
Lo ha dimostrato non solo la vicenda del commercio ma anche altre scelte come quelle riguardanti la scuola, i trasposti, la politica industriale, la difesa del territorio, la spending review, ecc.
Oggi, purtroppo sulla stampa non viene messa in risalto la scelta politica del centrosinistra-autonomista (anche se sarà a guida Rossi) di non voler difendere l’autonomia Trentina, ma solo le polemiche riguardanti i mancarti inviti da parte del presidente Letta.
Per questo diventa indispensabile che nelle prossime elezioni provinciali la stampa riesca a svolgere il suo ruolo di stimolo e di informazione dando spazio anche a quanti oggi propongono una modello alternativo delle politiche dellaiane e non il suo restyling, come sostengono Mosna o il centrodestra trentino.
Ezio Casagranda

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