Cambia il governo ma non la casta

Napolitano solleva un conflitto d’attribuzione davanti alla Consulta. Scontro istituzionale senza precedenti tra il Quirinale e i pm di Palermo. Napolitano: “Mio dovere difendere le prerogative del capo dello Stato”. E il pm Ingroia si appresta a chiedere il rinvio a giudizio oltre che di Nicola Mancino anche di un’altra dozzina di persone coinvolte nell’inchiesta, quindi Marcello Dell’Utri, Calogero Mannino, Massimo Ciancimino e diversi esponenti delle forze dell’ordine.
Monti: Mentre sale la tensione sul mercato dei titoli di Stato, lo spread Btp-Bund sfiora la soglia psicologica dei 500 punti e la Corte Costituzionale tedesca rinvia a settembre ogni decisione sul Meccanismo di stabilità europeo e sul Fiscal compact, Monti fa la sua battuta (che non fa ridere) alla conferenza «Women in Diplomacy»: “Banca, moneta, inflazione, liquidità, indipendenza (della banca centrale): tutte le parole chiave sono al femminile. Ma non lo spread, quello non è nè maschile nè’ femminile…”.
Sale lo spead e il tasso di disoccupazione ched si attesta al 10,1% in aumento di 1,9 punti rispetto all’anno precedente e la percentuale di giovani disoccupati fra i 15-24 anni supera quota 36% (36,2%) con un aumento du quasi un punti su aprile 2012.
Purtroppo queste sono le preoccupazioni del mondo della casta politica: Napolitano vuole la legge bavaglio come il Caimano, Monti racconta le barzellette come il suo predecessore.
Intanto nel paese reale la disoccupazione e povertà crescono a ritmi elevati, sono stati cancellati diritti nel e sul lavoro – sia pubblico che privato – sono state tagliate pensioni e welfare, le banche continuare a fare profitti, i manager pubblici hanno stipendi iperbolici e lo spead continua a salire.
Ho la netta sensazione che l’unica cosa che distingue questo governo da quello precedente è solo il bunga bunga.

Ezio Casagranda

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