Comune Trento: Atto illegittimo
Un atto di fatto illegittimo – le proprietà demaniali non possono essere cedute ai privati (così anche Ugo Mattei, intervenuto la settimana scorsa in Commissione Vigilanza del Comune di Trento) – e contro il tempo – le Spa In House rischiano, con l’ultimo decreto governativo, di essere sciolte e messe sul mercato o comunque sottoposte ai vincoli stringenti del Patto di Stabilità: ecco almeno due motivi per cui diciamo no alla costituzione della Spa In House per l’acqua di Trento.
Mercoledì 19 giugno di mattina a Roma l’incontro del Forum del’Acqua con l’ANCI proprio sul futuro delle Spa e In House, il pomeriggio (appuntamento ore 17,30 in via Belenzani, 19 davanti al comune) a Trento ennesima seduta del Consiglio Comunale che dovrà deliberare sulla costituzione della New Co. su acqua e rifiuti.
I movimenti per l’acqua bene comune del Trentino saranno presenti con le loro proposte: la restituzione dell’acquedotto ai cittadini, la costituzione di una azienda speciale che metta al riparo il servizio idrico locale in modo definitivo, la costituzione di un audit per una valutazione partecipata sulla ripubblicizzazione vera del nostro acquedotto.
Per questo mercoledì 19 giugno ci diamo appuntamento dalle ore 18.00 sotto il Comune di Trento. Ancora una volta, perché l’acqua, emblema della politica che vogliamo, è di tutti e di nessuno.
Così come affermato da Wu Ming, in occasione del secondo compleanno del Referendum Acqua Bene Comune, il 12 giugno scorso a Roma insieme a Stefano Rodotà ed Ascanio Celestini:”La vittoria nel referendum ci ha fatto capire una volta per tutte che le nostre istituzioni pubbliche non sono più adeguate a gestire i beni comuni. Pubblico non è sinonimo di “pubblica amministrazione”, e nemmeno di “statale”. Sappiamo bene che lo stato devia spesso e volentieri dalla strada del pubblico interesse per seguire gli obiettivi di quella o di quell’altra lobby. Per questo, riappropriarsi dello spazio pubblico non può essere una mossa di semplice conservazione, un ritorno al passato. E nemmeno si può sperare di raggiungere la meta a suon di riforme, modificando e migliorando l’esistente. Questa strategia può funzionare nell’immediato, ma sul lungo periodo bisogna rivendicare la necessità di istituzioni radicalmente nuove, che diano più potere alle comunità e ai cittadini.
Ecco allora che il sassolino gettato nell’acqua finisce per allargare il discorso con le sue onde circolari: dalla gestione del servizio idrico si passa alle questioni della democrazia, della governance, della rappresentanza.
Chi oggi osteggia l’applicazione del referendum, ha capito perfettamente qual è la posta in gioco”.
Comitato Trento ABC