Difendere l’Autonomia lottando contro il TAV
In questi giorni di inizio campagna elettorale molti si riempiono la bocca di promesse elettoralistiche a difesa della nostra Autonomia.
Crediamo sia necessario chiedersi se questa autonomia sulle grandi questioni sociali, dai beni comuni al modello di sviluppo le scelte della giunta provinciale sono la fotocopia di altre regione a statuto ordinario?
Non è casuale che la l’attuale giunta provinciale sia paladina del Tav del Brennero (senza nessun coinvolgimento reale dei cittadini) di un’opera devastante per l’ambiente, per il territorio, per le falde acquifere oltre che per i conti pubblici che ricadranno sulle spalle dei cittadini.
I sostenitori del TAV usano strumentalmente la necessità di ridurre il traffico sull’A22 per giustificare un’opera devastante per tutta la valle dell’Adige e del sud Tirolo rifiutandosi di affrontare il problema del traffico nella sua complessità, a cominciare dal fatto che nell’ultimo anno i trasporti sull’Autobrennero sono calati del 9%.
Invece anziché costruire un’opera da 65 miliardi di Euro (tanto costerebbero realmente all’Italia i 218 km di nuova ferrovia dal Brennero a Verona) noi sostentiamo la possibilità oltre che la necessità di trasferire fin da oggi sulla ferrovia esistente le merci che viaggiano su gomma.
Ciò sarebbe possibile attraverso una riorganizzazione dell’attuale ferrovia con costi enormemente più bassi e ad impatto ambientale praticamente nullo utilizzando tutti quelli accorgimenti tecnici che oggi consentono di che l’impatto fonico ferroviario sia fortemente limitato ricorrendo a materiale rotabile leggero e silenzioso; così come una gestione dei valichi ferroviari alpini con una logica di rete garantirebbe un utilizzo pieno della capacità della ferrovia, oggi utilizzata solo per il 35% delle sue potenzialità
Questi accorgimenti unitamente ad una nuova politica tariffaria dell’A22, adeguata agli standard europei, ridurrebbero, da subito, il traffico merci sull’autostrada di oltre il 30%.
la realizzazione dl TAV in Trentino rischia di lasciare senz’acqua l’intero versante est della valle dell’Adige ed in particolare le zone di Rovereto e di Lavis. Inoltre rischia di essere particolarmente devastante per la città di Trento il cui consiglio comunale ha votato un ordine del giorno che in pratica, se applicato, ne impedirebbe la realizzazione, tali tanti sono i vincoli ambientali e di qualità della vita che il TAV se realizzato, provocherebbe.
L’attuale centrosinistra si presenta alle elezioni con il primo punto del programma suggerito da Confindustria e rete Italia la realizzazione del TAV e della Valdastico.
Dobbiamo fermarli per salvaguardare ambiente, salute e autonomia
Lista di Rifondazione Comunista alla provinciali