Diritti, reddito e sicurezza sul lavoro

Lunedì 12 dicembre fin dalle 9 del mattino saremo in piazza. Nella giornata di sciopero generale di sole 3 ore proclamato da CGIL CISL e UIL, noi proveremo ad articolarlo estendendo la mobilitazione a tutta la giornata.
Dapprima, alle 9, davanti al Tribunale di Trento assieme al Comitato Difesa Salute di Tezze sul Brenta (salutetezze.blogspot.com/) per sostenere gli attivisti denunciati per aver espresso la degna rabbia di fronte all’assoluzione dei vertici della Tricom Galvaniga. Vertici chiamati in causa per essersi cinicamente disinteressati di rendere la propria azienda sicura e che hanno la responsabilità di aver provocato 14 morti tra gli operai ed elevati danni ambientali al territorio circostante (inquinamento ed avvelenamento di acqua e suolo in un’area vasta 12 kmq per una profondità di 26 mt. per un periodo che va dal 1974 al 2003).
Tutti sapevano che all’interno della fabbrica di Tezze sul Brenta vi erano condizioni di lavoro ad elevata nocività per sostanze tossiche presenti, ma sottoposti al ricatto della produzione delocalizzata con conseguente chiusura della fabbrica in troppi, compresi i sindacati, hanno fatto finta di nulla.
Saremo con loro per dire che di lavoro non si può morire e che in Italia è in atto una guerra nella quale fino ad oggi i lavoratori morti sono 1070 (stima minima), oltre il 15% di queste vittime monitorate dall’Osservatorio (cadutisullavoro.blogspot.com/) lavoravano in nero o erano già in pensione.
Alle 11 attraverseremo in modo critico, assieme ai collettivi studenteschi, il presidio delle sigle sindacali davanti al Commissariato del Governo: lo faremo contro le politiche di Monti ma anche di Marchionne, ambedue facce della stessa medaglia, quella del dio mercato, sull’altare del quale è possibile sacrificare l’equità, la giustizia e la democrazia; e lo faremo per dire che è necessario aprire una stagione di lotte per la difesa del contratto nazionale e per un nuovo welfare che preveda il reddito di cittadinanza per le nuove tipologie del lavoro.
Se per risolvere la crisi economia come ricetta si colpisce, impoverendolo, chi sta in basso e non si toccano le spese militari, le varie caste, gli stipendi e vitalizi di manager e banchieri, i costi delle grandi opere inutili, non si tassano i grandi patrimoni e le transizioni finanziarie il vortice intrapreso sarà quello della Grecia. Al futuro di miseria noi non possiamo che contrapporci!
Infine nel pomeriggio dalle 14.30 saremo in piazza Dante assieme alla protesta dei lavoratori e delle lavoratrici del “Progettone”, la più “grande azienda” provinciale dove sono occupate oltre 1.300 persone. Approfittando della crisi anche la Giunta Dellai ha deciso di tagliare i contributi a questo importante strumento di sostegno al reddito alzando i criteri di accesso e riducendo le garanzie occupazionali per i lavoratori assunti con contratto a termine, mettendo così a rischio il futuro di oltre 300 lavoratori. Saremo al loro fianco e all’assemblea pomeridiana per unire le lotte per contrastare la precarietà, per rivendicare la stabilizzazione di tutti i precari che oggi sono alle dipendenze, dirette o indirette della PAT e nello stesso tempo chiedere di sperimentare l’introduzione di un reddito di cittadinanza.
Per recuperare le disponibilità finanziarie non serve poi molto: basta che la Giunta provinciale inizi a tagliare i costi della politica ed evitare i molti sprechi, a riprendersi le risorse destinate alle speculazioni immobiliari (vedi area ex Michelin o ex Italcementi), a Metroland, alla costruzione della (inutile) base militare di Mattarello, dell’inceneritore e delle altre grandi opere inutili e devastanti.

L’alternativa a questo sistema in crisi parte proprio da qui!

Alternativa per i Beni Comuni – Cso Bruno – Coord. collettivi studenteschi

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