Domeniche aperte: Il pensiero di mia figlia
Ieri durante la manifestazione presidio davanti al comune di Trento da parte dei lavoratori e delle lavoratrici del commercio è stato distribuito un volantino che riportava alcuni pensieri fatti da una figlia di una commessa presente al presidio.
Parole che racchiudono il senso della lotta di questi lavoratori e lavoratrici, Per questo ritengo che a partire dai sindaci Andreatta e Miorandi, all’assessore Olivi, fino al vescovo Bressan (che sul tema della domenica e della famiglia spende tante (ma solo) parole) e poi anche ai dirigenti dell’unione e della confesercenti di leggerle e di riflettere su quali danni morali e materiali portano le aperture domenicali.
Per questo riportiamo integralmente la lettera che serva come spunto di riflessione a tutti, specialmente ai fanatici del shopping domenicale.
La Redazione
IL PENSIERO DEI MIEI FIGLI
Ciao, sono Martina ho 11 anni, sono la più grande di tre fratelli, in questi giorni a cena (l’unico momento che stiamo tutti assieme perché noi siamo a scuola durante il giorno) la mamma non fa altro che parlare di queste domeniche che forse dovrà lavorare, quindi oggi ho rinunciato al corso di ballo per stare vicino alla mia mamma, commessa. Adoro ballare e scrivere perciò scrivo quello che penso: io non sono per niente felice che la mamma vada a lavorare la domenica, già si è persa tutta l’atmosfera di natale, rovinando anche un po la nostra, perché era stanca e continuava a dire che non vedeva l’ora che passassero queste feste per non lavorare più la domenica e rimanere un po a casa con noi.
Noi siamo di Trento e la domenica abbiamo l’abitudine di mangiare la polenta e a dirla tutta quella che fa il papà non è proprio uguale uguale a quella che fa la mamma!
Un ultima cosa, la mamma mi dice da sempre che le cose che ricorderò da grande non saranno i regali che mi hanno fatto, ma le giornate, le domeniche, passate assieme magari in montagna, magari al mare. A me piace tanto il Bondone, adoro stare tutti insieme alle Viotte a fare il pic-nic e giocare al pallone , anche passeggiare con i miei due cagnolini.
Io a questa cosa che lei mi dice ci voglio credere ma lo scoprirò quando sarò grande………………..
VOGLIAMO LA MAMMA A CASA LA DOMENICA!!!!!
Questo lo dicono, anche il mio fratellino Thomas e la mia sorellina Arianna.
Noi siamo in tre ma chissà quanti altri bambini hanno la mamma o il papà o ancora più terribile tutti e due commessi.
Pensateci bene…..
Martina Thomas Arianna.
da insegnante posso dire che uno dei più grandi investimenti per il futuro è proprio dare ai genitori il tempo e le energie per occuparsi dei loro figli.