Festival dell’economia 2012: Vogliamo risposte concrete
Quando troveremo il coraggio di cambiare rotta? Di superare un modello economico e sociale consumistico e finanziario, rivelatosi definitivamente fallimentare e non più sostenibile?
E quando il coraggio ci sarà, ci sarà ancora il tempo per rimediare agli enormi danni al pianeta, devastato e spogliato delle sue ricchezze?
Il nostro giudizio è drastico e inappellabile, tanto quanto la realtà: non è possibile la crescita infinita dei mercati e dei profitti in un mondo che, in quanto “cosa viva”, ha un inizio e una fine. Il mondo non può essere sfruttato indiscriminatamente e per sempre come invece vorrebbero farci credere i guru dell’economia.
Da chi salirà sul palco del Festival dell’Economia, ci piacerebbe avere risposte concrete e non – ancora una volta – teoriche visioni propiziatorie di un modello economico finanziario bolso che si vorrebbe rilanciare all’infinito: produrre e consumare solo per continuare a consumare e produrre sempre di più, per ingrassare soltanto il mondo della finanza, delle banche, delle multinazionali, impoverendo e indebitando la stragrande maggioranza delle persone.
Noi non abbiamo dimenticato la crisi dei subprime statunitensi, con il crollo della banca d’affari Lehman Brothers e lo scossone ai “colossi” Goldman Sachs (di cui il premier Monti fu consulente) e Morgan Stanley, la disperazione di 2 milioni di famiglie americane e l’epidemico contagio all’economia di tutto mondo.
Uscire dalla crisi è possibile solo uscendo dall’economia della crescita “infinita”: non rinunciare alle conquiste sociali ed economiche, ma re-inventarle all’interno di una cultura nuova e di una logica diversa, responsabile e condivisa.
Vengano pure a Trento i ministri, i politici e gli economisti, salgano pure sulla ribalta del Festival: ma non pretendano di celebrare con supponenza – ancora una volta – teorie andate miseramente in frantumi.
Vengano piuttosto per indicare con umiltà soluzioni sostenibili per le persone, per i popoli e per il pianeta. Vengano per suggerire idee nuove sul lavoro sociale, sull’autoproduzione, sulle economie locali, a ridotto impatto ambientale e a basso consumo energetico.
Vengano a invocare con noi il rispetto del principio di solidarietà e reciprocità.
Sinistra Ecologia e Libertà del Trentino