Festival dell’economia o dell’ipocrisia?

E’ iniziato ieri con grande risonanza mediatica l’ottava edizione del festival dell’economia e in prima fila Giuliano Amato, che con una pensione da 30.000 (trentamila) euro al mese, è venuto a farci la morale sulla necessità di continuare con i sacrifici per salvare banche e banchieri che anche in tempo di crisi ricevono retribuzioni stellari e liquidazioni stratosferiche mentre lavoratori, disoccupati e piccoli imprenditori, per disperazione, si tolgono la vita.
E dopo Amato arriva Monti, si quel Monti che doveva salvare il paese e fare le famose “riforme” per rilanciare l’occupazione e gli investimenti tanto da chiamare il suoi primi provvedimenti “salva Italia”. Ha tagliato le pensioni, allungato l’età pensionabile, creato oltre 300.000 esodati, bloccato i contratti e cancellato l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori in nome dell’occupazione giovanile.
Il risultato e che dopo 15 mesi della sua cura da cavallo, suggerita dalla troika europea, il Paese vive una crisi senza precedenti, milioni di giovani sprofondano nella depressione per l’alto tasso di disoccupazione e più di otto milioni di cittadini sono stati confinati a causa delle politiche criminali dei governi Berlusconi e Monti, nella fascia di povertà assoluta.
E mentre la disoccupazione cresce, i salari vengono taglieggiati dall’aumento dei prezzi e delle tariffe Cgil Cisl e Uil non trovano di meglio che sottoscrivere con Confindustria un accordo che, in continuità con quello del 28 giugno 2011, legalizza definitivamente il modello Marchionne cancellando democrazia ed i diritti dei lavoratori.
Il tutto in assenza di una vera consultazione dei lavoratori sui quali il nuovo patto dispiegherà tutti i suoi effetti negativi.
Qualche miliardo per il finanziamento della cassa integrazione in deroga non può cancellare il dramma sociale e personale che milioni di giovani, anziani, donne e precari, vivono quotidianamente a causa delle scelte del governo Letta, che in materia di lavoro propone ulteriore flessibilità in continuità con i precedenti governi targati Berlusconi/Monti.
Secondo il Presidente della Banca d’Italia Il tasso di disoccupazione è pressoché raddoppiato rispetto al 2007 ed è pari all’11,5%.
A marzo 2013 la disoccupazione giovanile ha raggiunto il 40% e nel mezzogiorno questa soglia è stata abbondantemente superata. Il lavoro è ormai diventato un “lusso per pochi” e questo rafforza tra le altre cose i poteri criminali che in molte zone del nostro Paese, non solo nel Mezzogiorno, la fanno da padrone.
Ci avevano spiegato, questi professori, che avremmo dovuto sopportare sacrifici per il bene dei nostri figli, ma con queste politiche di austerità i nostri figli non troveranno mai un lavoro mentre le banche, la speculazione, le multinazionali e i nuovi ed i vecchi ricchi continuano a fare profitti. E allora domandiamoci per il bene di chi ci vengono chiesti questi sacrifici?
Per quanto tempo le nostre Istituzioni (con un costo di un milioni di euro) seguiteranno a dare un palco a questi soloni della Bocconi, che in nome dell’Europa e dell’austerità, continuano a sostenere che noi ( studenti, lavoratori, cittadini, piccoli imprenditori, precari, disoccupati, ecc) dobbiamo continuare a tirare la cinghia rinunciando, non solo al superfluo ma all’essenziale per salvare non si sa bene chi o che cosa.
Ormai è un dato acclarato che le politiche di austerità, con la riduzione degli investimenti pubblici non solo non ha messo in sesto i conti pubblici, ma ha provocato recessione e disoccupazione portando una riduzione del gettito fiscale dato che viviamo in un Paese che tassa il lavoro anziché i patrimoni.
Ciò significa che se non romperemo il circuito folle in cui ci siamo infilati ci troveremo con ancor più disoccupati, e ancora meno gettito fiscale in una spirale senza fine.
Ma i relatori al festival (salvo qualche eccezione) non sembrano accorgersi che le loro politiche ci porteranno nel baratro della Grecia.
Altro che gioiello dell’autonomia, il Festiva dell’economia di dimostra sempre di più una palestra di quel neoliberismo che è stato la causa principale di questa crisi e sa solo proporci Dracula come guardiano dei donatori di sangue.
Ezio Casagranda

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