Giornata dell’infermiere o precesso agli infermieri?
Una sanità pubblica, quella italiana, che malgrado la grave “pandemia” in atto e le tante criticità emerse in conseguenza dei tagli operati da tutti i governi, non sarà oggetto di investimenti strutturali, nemmeno con i soldi del Recovery Fund, come qualcuno potrebbe illudersi.
Non solo sarà una sanità gestita secondo la logica del profitto, ma ci stiamo avviando, visto il DL 44 verso una militarizzazione della sanità dove chi osa sollevare dubbi sul dogma imposto dal potere politico viene sottoposto a procedimenti disciplinari, trasformato da eroe ad untore con il rischio di essere radiato dall’albo.
È in questo contesto di forte repressione e grande ipocrisia che oggi si ricorda la giornata dell’infermiere dimenticando che questi lavoratori, oggi come all’inizio di questa pandemia, sono lasciati soli mentre anche questo governo non sembra abbia intenzione di procedere al potenziamento dell’organico del personale sanitario, oggi fortemente sottodimensionato.
Infatti chi è preposto ad approvare lo stanziamento economico per i fabbisogni occupazionali delle aziende sanitarie e ospedaliere e l’istituzione dell’infermiere di comunità, non dà ancora cenni di vita.
L’unico atto ufficiale compiuto, anche nella nostra provincia, è stato l’avvio di procedimenti disciplinari da parte dell’Ordine degli infermieri, nel tentativo di intimidire quanti hanno avuto il coraggio di denunciare lo stato di paralisi del sistema sanitario e l’inefficienza del piano vaccinale o di rivendicare la libertà di vaccino o partecipare a libere manifestazioni di piazza.
Infatti in questi giorni sono stati diversi gli infermieri trentini che convocati dall’ordine per aver espresso il loro pensiero e per giustificare i loro comportamenti nell’esercizio dei loro diritti da liberi cittadini.
A chi a più di un anno dà il suo contributo in prima linea contro la “pandemia” non servono processi alle intenzioni o azioni che ci ricordano un triste e buio passato, ma servono scelte a sostegno dell’occupazione procedendo celermente ad assumere tutti e tutte a tempo indeterminato senza perdere nessuna professionalità sulla strada di gestioni azzardate.
Come USB ribadiamo da tempo che le assunzioni stabili sono parte fondamentale del processo di garanzia del diritto alla salute.
E’ questo il panorama che si prospetta nel futuro del nostro paese e ci sembra doveroso portarlo all’attenzione di tutti in occasione del G20 che si terrà il 21 e 22 maggio prossimi.
USB del Trentino
Ezio Casagranda