I ricchi e…….. i poveri
ma non si tratta di una band musicale
In questi giorni degli importanti organi d’informazione ( Bloomerg, tra gli altri ) hanno fornito i dati sulla distribuzione della ricchezza a livello mondiale nel 2017, confermando in sostanza quanto è stato da tempo ribadito dall’ UNIONE SINDACALE DI BASE.
500 persone detengono il 50 % della ricchezza globale dell’intero pianeta, mentre il 70 % della popolazione mondiale possiede soltanto il 2,7 % della ricchezza complessiva.
Questo dato trova conferma anche in Italia dove il 10% delle famiglie detiene oltre il 50% della ricchezza del Paese mentre il 20 % della popolazione versa in una situazione di povertà relativa o assoluta.
A ciò si aggiungono i recenti dati ISTAT che confermano la disoccupazione/inattività degli italiani al 35%, contro una media OCSE del 6%.
Anche sul fronte del reddito giungono nuove conferme su quanto USB sta sostenendo da temo. I SALARI NON CRESCONO E I LAVORATORI SONO SEMPRE PIU’ POVERI.
Una conferma in tal senso giunge dal il Fondo Monetario Internazionale che conferma quanto già indicato dall’ISTAT : …i salari sono fermi e gli italiani guadagnano in media meno di 20 anni fa, con i salari e la ricchezza della popolazione in età lavorativa scesi sotto i livelli del 1995.
Mentre l’OCSE precisa e conferma quanto già indicato a suo tempo dall’ EURISPES ossia che: gli stipendi Italiani si trovano al nono posto in Europa, molto al di sotto di Francia, Germania, Lussemburgo, Svizzera e persino dell’Irlanda, nonostante i lavoratori italiani lavorino più ore dei giapponesi e degli americani.
USB è sempre più convinta che anche il rinnovo del contratto degli Autoferrotranvieri – scaduto il 31.12.17, dovrà affrontare e risolvere i reali problemi dei lavoratori a partire dal salario, non legandolo alla produttività, alla quantità di ore e ai carichi di lavoro, come invece chiedono a gran voce l’Unione Europea, il Governo italiano, la Confindustria e le aziende tpl.
USB ritiene necessario realizzare un consistente aumento dei salari dei lavoratori italiani, favorendo degli interventi che prevedano una ridistribuzione della ricchezza a favore dei lavoratori, facendo giustizia della rapina che i salari hanno subito in questi anni a seguito dei vari accordi nazionali sottoscritti dalle oo.ss. complici del Governo e degli imprenditori.
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UNA NUOVA MAZZATA AL DIRITTO COSTITUZIONALE DI SCIOPERO
A fronte delle pesanti proteste promosse negli scorsi mesi dal Sindacalismo di Base e delle fortissime adesioni registrate da parte degli autoferrotranvieri di tutto il Paese; la Commissione di Garanzia – nel corso dell’incontro nazionale che si è svolto a Roma lo scorso 18 dicembre – ha proposto alle Aziende tpl italiane e alle loro oo.ss. complici di LIMITARE ULTERIORMENTE IL DIRITTO DI SCIOPERO.
USB reputa tale proposta del tutto irricevibile in quanto il Diritto Costituzionale appare allo stato attuale oltremodo inesigibile ed ostacolato dai innumerevoli lacci e lacciuoli che già a partire dal 1990 sono stati creati per ridurre il numero degli scioperi e che impongono attualmente ai lavoratori: lunghi periodi di preavviso – franchigie – conciliazioni – raffreddamenti – rarefazioni e fasce orarie di garanzia.
Tutto ciò rappresenta una delle regolamentazioni più restrittive in vigore in Europa, severamente e pedissequamente controllata e spesso “liberamente” interpretata dalla Commissione di Garanzia, il cui intervento produce quasi sempre il deleterio effetto di distanziare di molti mesi le cause scatenanti il conflitto – dal conflitto stesso – prolungando di fatto le vertenze e svuotandole di effetti, a tutto ed esclusivo vantaggio delle parti datoriali.
A ciò si aggiunge il fatto che in Parlamento giacciono alcune proposte di Legge che a breve vorrebbero introdurre la dichiarazione preventiva di adesione allo sciopero da parte del singolo lavoratore e il referendum preventivo di legittimazione; l’attuale proposta di modifica presentata il mese scorso dalla Commissione prevede: l’aumento dei periodi di franchigia estiva e invernale durante i quali non si potrà più scioperare; l’aumento del periodo di preavviso di sciopero dai 10 attuali a 20 giorni; l’aumento dell’intervallo tra uno sciopero e quello successivo dai 10 attuali a 20 giorni.
USB ha già posto tale questione all’ attenzione dei suoi Organismi Statutari nazionali e nelle prossime settimane prevede di attivare un’iniziativa nazionale, che possa riportare gli interessi dei lavoratori al di sopra di quelli delle aziende.
Willy Puglia
USB Triveneto
INGANNI SEMANTICI.
L’attuale sistema politico, che si autodefinisce democratico, tutto è fuorché tale.
Il popolo, almeno quello che è rimasto libero e sano, non conta più nulla.
I nomi adatti per questo sistema sono:
– plutocrazia,
– pornocrazia,
– pseudocrazia,
– oclocrazia.
Con una parola che le riassume tutte quattro:
SCOROCRAZIA.
Legenda dal greco:
– demos = popolo,
– plutos = ricco,
– porne’ = puttana,
– cleptos = ladro,
– oclos = plebaglia,
– skor = escremento.
IL 4 MARZO, andando alle urne, dovreste scegliere fra ricchi, puttane, bugiardi, e plebaglia.
Mandiamoli tutti affanculo, compresi i vaffanculisti a 5☆!
Asfissiamoli!
STIAMO A CASA.
CAMPAGNA ELETTORALE.
Promesse, illusioni, speranze, programmi= libri dei sogni.
Due mesi di carote a fronte di 5 anni di bastone.
Non deponiamo la memoria e non lasciamoci sedurre.
Chi più promette e parla bene, più è certo che ce lo mette nel culo!
” Non scurdamoce er passato.”
Siamo cinici, spietati e vendicativi!
Il 4 MARZO mandiamo AFFANCULO questi bastardi, bugiardi e parassiti sedicenti democratici.
Disertiamo le urne dei morti!
Scegliamo la vita e stiamo a casa.