Il lavoro in Vallagiarina
I metalmeccanici ci sono.
Fa riflettere “l’inserzione pubblicitaria” della ditta Randstad, la quale con un comunicato si presenta quale eccellente intermediaria tra aziende e nuovi schiavi.
Vorremmo tanto far ricordare a questi cari signori che se mancano figure specializzate di settore le responsabilità ricadono per l’appunto sul sistema di precarizzazione delle competenze nato e innescato dalle svariate manovre dei governi in materia di lavoro e occupazione. O meglio, per farci capire, se un lavoratore non ha certezza di stabilità salariale e occupazionale e deve fare una vita precaria fatta di lavori a “singhiozzo” passando da un settore produttivo all’altro di quali figure professionali, di quali competenze e specializzazioni stiamo parlando?
Se poi la formazione (solo quella giovanile dato che la forza lavoro costa meno sfruttando l’apprendistato) come il 99,99% dei casi viene fatta dalle aziende in maniera molto superficiale se non assente in sole 80 (OTTANTA) ore annuali con dei tutor privi di qualifica e come scritto nel CCNL METALMECCANICI svolta “on the job” cioè durante i cicli di produzione normali di linea, di che competenze e specializzazioni stiamo parlando?
Qualche imprenditore generoso potrebbe ben risponderci con un “Ma noi vi paghiamo il welfare contrattuale di 200 euro annui per permettervi la formazione extra” ma il quesito resta comunque invariato “ i lavoratori devono spendere 200 euro di welfare (welfare= trasformazione di salario certo, diretto e indiretto, in buono carrello assorbibile e incerto) per la formazione, ma di che competenze e specializzazioni stiamo parlando??” in questo caso la risposta di qualche lavoratore potrebbe suonare così “Sì, la competenza e la specializzazione dei padroni nell’utilizzare il salario dei lavoratori per la formazione e specializzazione utile solo alla loro produzione”.
Insomma crediamo che quanto spiegatoci da Randstad siano solo un mucchio di frivolezze che non focalizzano il vero problema.
Se veramente si vogliono competenze e specializzazioni si deve INVESTIRE in salario (eliminando la spinta verso la privatizzazione e lo smembramento dello stato sociale esistente e considerando il costo della vita medio in Trentino), cultura (dando la possibilità in primis alle scuole di intervenire sulle coscienze dei singoli individui e non solo sulle conoscenze utili al lavoro), tempo e qualità di vita (lavorare tutti e lavorare meno a parità di salario). In che maniera ottenere tutto ciò? formattando gli ultimi 20 anni di mala gestione dello Stato, reintroducendo il ruolo FONDAMENTALE delle Agenzie del Lavoro, dando a loro delega di formazione e selezione (impiegando il personale già esistente presso i vari istituti privati di somministrazione del lavoro), rispolverando il vecchio ma efficace sistema delle liste di collocamento, unico sistema che concede una più giusta seppur ancora insufficiente dignità ai lavoratori, che non si vedono costretti alla concorrenza al ribasso della loro forza lavoro e dei tempi di vita (accettando passivamente l’aumento dell’orario di lavoro impostogli, con minaccia di licenziamento, sotto forma di straordinario obbligatorio ).
Insomma iniziamo a dar seguito a quanto scritto nella Costituzione, ripristinando il concetto di STATO SOCIALE.
Solo così, dal Nostro punto di vista, parte del problema si può risolvere. Un’altra parte di problema la si risolverebbe benissimo con la statalizzazione dei sistemi di produzione, ma questo è un altro capitolo non meno interessante.
p.USB Lavoro Privato
Federico MENEGAZZI
Ottima ed ampia esposizione degli attuali e gravi problemi del lavoro da parte del sindacalista Federico Menegazzi, chiaro e forte sia nel contenuto che nella forma (a parte una certa avarizia di virgole, e un eccessivo attaccamento al linguaggio sindacalese, che va bene fra addetti ai lavori, un po’ meno a livello divulgativo).
Ma con tutti questi problemi che schiacciano le schiene già fragili dei lavoratori, cosa aspettano ancora?
Di rimanere schiacciati, per non rialzarsi più?
Chi non sa ribellarsi in tempo, finisce necessariamente schiavo, lui e i suoi eredi per molte generazioni.
Più si aspetta a RIBELLARSI, e più diventa difficile.
Il SISTEMA non si cambia, si distrugge!
Costi quel che costi, pena la schiavitù perpetua.