In piazza per il diritto allo studio
Anche gli studenti di Trento hanno partecipato alla giornata di mobilitazione nazionale per la difesa della scuola pubblica, per rivendicare il proprio diritto alla studio che da anni viene ormai calpestato dalle riforme dei vari governi. La protesta degli studenti non ha risparmiato la situazione provinciale che l’anno scorso – in linea con il governo centrale – ha tagliato 10 milioni alla scuola pubblica mentre continua ad erogare soldi alle scuole private.
Borse di studio, viaggi d’istruzione e mancati interventi strutturali nelle scuole (alcune stanno cadendo letteralmente a pezzi) sono solo le prime conseguenze di questi tagli.
Gli studenti hanno deciso che è ora di alzare la testa, di dire basta alle politiche dei tagli unilaterali (chiamati spending review) e che colpiscono solo lo stato sociale, la scuola, la cultura ed i servi essenziali, mentre si continua a regalare soldi alla speculazione (vedi Albere e Piedicastello).
Nel corteo che ha attraversato la città erano visibili anche le bandiere del sindacato di base multicategoriale che con la loro presenza hanno voluto portare non solo solidarietà ma condividere i contenuti della lotta studentesca che sono strettamente collegati alle motivazioni che sono alla base dello sciopero generale nazione del prossimo 18 ottobre.
Diritto allo studio e diritto al lavoro si sono così intrecciati dentro un corteo, che al di la dei numeri, ha portato in piazza la necessità, ormai condivisa da molti, di unire le forze che oggi si oppongono alle politiche di austerità imposte dalla troika europea.
Come Rifondazione siamo scesi in piazza a fianco degli studenti, così come saremmo in piazza il 18 ottobre a fianco dei lavoratori in lotta per i loro diritti e per rivendicare un nuovo modello sociale che ponga la questione del lavoro, del salario e del reddito come questioni centrali della società.
La manifestazione partita da piazza Fiera ha attraversato le vie del centro soffermandosi in piazza Duomo per denunciare la politica dei tagli portata avanti dell’assessore Dalmaso, poi sotto la sede della lega dove gli studenti hanno espresso la loro contrarietà ad ogni forma di razzismo rivendicando il dritto all’uguaglianza in uno stato sociale fatto di diritti uguali per tutti e prescindere dal colore della pelle o dall’orientamento sessuale.
Il punto centrale è stato davanti alla stazione delle corriere dove è stato appeso uno striscione con scritto“stop al caro trasporti – mobilità per tutt*” per dire che il caro trasporti come il caro libri o il caro affitti sono forme indirette con le quali si mette in discussione il diritto universale l’istruzione oltre che essere utilizzati come strumenti di selezione di classe.
Hanno rivendicato una diversa politica provinciale della mobilità che cancelli le grandi opere (TAV, Valdastico, ecc) ed utilizzare quei soldi per investirli nella scuola, nei trasporti pubblici e nelle politiche di sostegno ai giovani.
Per dare continuità alla manifestazione e per denunciar le politiche abitative dell’ITEA (la quale non aumenta solo gli affitti ma lascia case sfitte) gli studenti hanno lanciato per oggi pomeriggio un presidio denuncia davanti ad un complesso residenziale Itea in zona S. Pio X a Trento.
L’appuntamento è quindi per le ore 17,00 in via s. pio x a Trento a fianco del supermercato Orvea.
La lotta non si ferma e continuerà domani con il presidio davanti ai terreni della ormai ex base militare di Mattarello (appuntamento ore 12,30 . zona sud di Treno) e venerdì 18 ottobre con lo sciopero generale dei sindacati di base.
Ezio Casagranda – Candidato presidente lista di Rifondazione Comunista