La situazione economica in Vallagarina
La situazione del tessuto produttivo lagarino sta precipitando. Dalla Subaru all’Opt, da Arcese a Marangoni si assiste al ricatto aziendale nei confronti dei lavoratori. I padroni finché possono minacciano gli esuberi per “dare fiato” ai propri bilanci attraverso i bancomat pubblici di P.a.t. e Inps altrimenti come nel caso di Opt il problema è di delocalizzare per produrre a minori costi per continuare a garantirsi il profitto privato.
La gestione della vertenza Subaru dimostra come sia assolutamente insufficiente l’appello accorato delle istituzioni trentine al buon cuore della multinazionale. Il territorio accogliente e le buone pratiche di relazioni industriali precipitano velocemente nel dimenticatoio quando si tratta di fare quattrini con la garanzia che gli immobili, le attrezzature e la merce non vengano toccate per non infrangere il tabù dell’esproprio per pubblico interesse. Per quale alta ragione morale o pratica Olivi o il presidente del consiglio provinciale Dorigatti non si fanno promotori di chiedere l’esproprio senza indennizzo di chi sta espropriando il presente ed il futuro di decine di famiglie? O è meglio rimanere compromessi con il principio “inviolabile” della libertà di impresa e dell’appropriazione privata delle attività produttive chiedendo tavoli su tavoli e fornendo iniezioni di denaro pubblico nelle tasche dei privati?
Qui non si tratta di tappare i buchi pensando che la crisi sia passeggera o isolabile ad un quartiere o a qualche zona: siamo difronte ad una crisi internazionale del capitalismo e gli strumenti della concertazione sociale per garantire ai privati il consolidamento dei propri guadagni e ad alcuni settori del sindacato la funzione di accompagnatori istituzionali non reggono più. Non ci si può permettere di assistere allo svuotamento dei magazzini senza fare alcunché.
Si ripubblicizzino queste aziende, si esproprino senza indennizzo i padroni e se necessario si riconverta l’attività espropriata; è necessario che siano i lavoratori a gestire e controllare direttamente le aziende nell’interesse collettivo ed il sindacato deve unire le varie vertenze sul territorio per costruire con i lavoratori la lotta più ampia per il mantenimento del tessuto produttivo. Se Olivi non percorrerà questa strada la dovranno percorrere i lavoratori.
Mirko Sighel
Segretario circolo Vallagarina del Partito della Rifondazione comunista