SAD: Ipotesi di accordo con imbroglio
Dall’assemblea di ieri dei lavoratori della SAD organizzata da USB lavoro Privato a Bolzano a cui hanno partecipato anche il segretario provinciale della Uil e di Orsa Ferrovie e i delegati della RSU di Uil, Cgil e Ugl è emerso con forza la decisione di lottare per respingere il “ricatto” aziendale contenuto nell’ipotesi di accordo “prendere o lasciare” consegnato dalla Direzione Sad venerdì scorso.
La discussione ha riguardato sia l’aspetto generale dove emerge con chiarezza la strumentalità politica di SAD, che nascondendosi dietro la gara di appalto del servizio di trasporto che si terrà a dicembre 2018 vuole:
• Annullare il ruolo della RSU per trattare direttamente con le segreterie provinciali, escludendo così i lavoratori. Uno schiaffo inferto ai lavoratori che vengono privati della loro rappresentanza diretta;
• rendere effettiva la disdetta degli accordi fatta con la comunicazione del 21 giugno scorso e poi, bontà sua, se si aumenta la produttività (che significa: più sfruttamento ed aumento dei carichi di lavoro) la sospende per soli 12 mesi;
• Nessuna assicurazione che trascorso tale periodo l’azienda richieda nuovi ed ulteriori sacrifici ai lavoratori per non applicare la disdetta. Una scelta che porta ad ulteriori accordi in una logica senza fine
• La durata dell’accordo di soli 12 mesi mentre la gara è fra 16 mesi si presta ad ulteriori ricatti e richieste di contropartite (rinuncia ad altri diritti e salario, deroghe al CCNL o altro) che i sindacato dovrà accettare nella illusione di poter ridurre il danno;
• La scelta di disdire tutta la contrattazione 16 mesi prima della scadenza del contratto di servizio lascia intendere che questa operazione serva a spianare la strada ad operazioni societarie poco chiare in vista della gara del dicembre 2018;
• Aumentare il nastro orario a 15 ore giornaliere nella misura che la direzione riterrà “..necessarie e tecnicamente possibili..”, cioè senza limiti se non quelli imposti dall’azienda;
• La riduzione di 10 minuti dei tempi accessori senza effettuare modifiche organizzative e quindi 10 minuti di lavoro gratis tutti i giorni per tutti gli autisti;
• Contiene solo clausole di salvaguardia per l’azienda e subordina la scelta di SOSPENDERE la disdetta di tutti i contatti di secondo livello al fatto che la Provincia si accolli i maggiori costi previsti per l’allungamento del nastro lavorativo.
Contro questa la proposta aziendale i lavoratori hanno invitato le Organizzazioni sindacale ad attivare le vie legali ma anche a proseguire la lotta contro la disdetta dell’accordo, (dallo sciopero, al rispetto del codice della strada, ai presidi sotto la provincia) per chiamare alle sue responsabilità la Provincia ed in particolare l’assessore Mussner il quale non può delegare a qualche dirigente il compito di sbrogliare questa matassa.
Si è anche parlato di un maggiore coinvolgimento della stampa che fino ad oggi non ha dato il dovuto risalto sociale che questa disdetta comporta in termine di perdita salariale, di diritti dei lavoratori e dei suoi effetti sulla sicurezza del servizio (le troppe ore di guida aumentano lo stress da lavoro correlato, riducono i tempi di reazioni degli autisti, ecc.) e per questo l’assemblea ha proposto, se persiste questa situazione, di formalizzare alla P.A.B. la richiesta di revoca della concessione alla SAD in applicazione dell’articolo 19 della legge provinciale.
Nei prossimi giorni ci saranno altre assemblea – dove si espliciterà anche la proposta di una raccolta firme per “diffidare i sindacati provinciali” a sottoscrivere l’ipotesi di accordo – per coinvolgere dare la dovuta informazione ai lavoratori cercando di spiegare la trappola mortale che si nasconde dietro un accordo che al massimo dilazione la disdetta di 12 mesi.
USB c’è e lotta a fianco dei lavoratori.
p. USB Trentino Alto Adige
Ezio Casagranda