Lotto marzo: sciopero generale riuscito
Lo sciopero di ieri, 8 marzo è stato promosso dal movimento internazionale “NON UNA DI MENO” ed al quale USB sta dando il suo forte e convinto contributo in tutti i settori produttivi del paese, sta producendo effetti assolutamente positivi.
Uno sciopero internazionale che ha coinvolto 48 paesi e che vuole fare della giornata della donna non solo la celebrazione consumistica e di facciata per le istituzioni ma trasformare questa ricorrenza in una giornata di lotta e di denuncia contro un sistema economico che tutto mercifica, dal corpo delle donne alla salute.
Anche in Trentino l’adesione allo sciopero, seppur scontando difficoltà oggettive, ha avuto un’adesione sopra le nostre stesse aspettative e quindi la scelte che erano alla base della lotta sono state comprese e condivise sia sul tema del lavoro femminile, sulle conseguenze delle politiche degli appalti e delle esternalizzazioni e privatizzazioni che avvengono nel settore sanità, e sui tagli ai centri antiviolenza, ecc.
Anche la presenza in piazza sia al presidio che alla camminata per le vie della città ha riscontrato una presenza significativa di donne lavoratrici, lavoratori, giovani, pensionati/e e semplici cittadine e tante tante donne.
Come USB siamo in sintonia con le posizioni e le denunce alla base della piattaforma internazionale di “NON UNA DI MENO” e con questa giornata di sciopero riporta l’8 marzo alla caratteristica che le è propria, una giornata di lotta e di protesta.
Hanno sbagliato quelle organizzazioni sindacali che non hanno indetto lo sciopero insieme ad USB, prime fra tutte Cgil, Cisl e Uil le quali nascondono la propria inadeguatezza dietro argomentazioni di facciata puntando, come sempre alla divisione, per evitare il problema vero che è quello dello scontro capitale lavoro.
La lotta per rivendicare i diritti non è mai una lotta inutile e il sindacato è chiamato a fare la sua parte: noi la stiamo facendo e continueremmo a farla dentro le fabbriche, nei luoghi di lavoro, nella società civile in quanto per noi il diritto a servizi pubblici gratuiti ed accessibili, al reddito sociale, alla casa, al lavoro e alla parità salariale, all’educazione scolastica, alle strutture sanitarie pubbliche – a cominciare dai consultori – libere da obiettori non sono slogan ma impegni precisi su cui battersi ogni giorno contro un sistema che punta solo alla competitività assoluta e quindi incompatibile con qualsiasi forma di stato sociale.
USB Trentino