Ma che paese siamo?
Economia: Tremonti che ieri voleva mettere i dazi alle produzioni cinesi, oggi si inchina alla Cina affinché compri il nostro debito. Adesso, oltre alla BCE avremmo anche la Cina a dettare le regole alla nostra politica economica con un governo ormai ridotto a ruolo di puro caporalato con il compito di raschiare salari e diritti per garantire rendimenti e profitti agli investitori internazionali. La richiesta di Berlusconi alla BCE di intervenire imponenedo all’Italia di aumentare l’età pensionabile ne è una conferma.
Se i nostri caporali hanno eseguito gli ordine e la manovra è legge il paese reale continua la sua corsa verso il precipizio: diminuisce il valore dei titoli di Stato, crescono tasse, disoccupazione e costo dei servizi, dalla scuola, alla sanità trasporti, asili, ecc. Il solo aumento dell’IVA costerà ad ogni famiglia una media di 330 euro annui ai quali vanno aggiunti i costi della manovra di luglio.
Giustizia: Mentre il Governo Berlusconi svende l’Italia ed il parlamento blocca il mandato di arresto per Todesco, Cosentino ed ora anche per Milanese il giudice di Torino convalida il fermo di due ragazze incensurate colpevoli di opporsi alla TAV in Val di Susa. Il tutto senza nessun sdegno da parte dei garantisti di turno e della grande stampa.
Ma perché sono state incarcerate anziché dare i domiciliari?
Erano forse più pericolose dei 3 parlamentari italiani ?
No purtroppo, hanno la sola colpa di difendere il territorio e una valle da una devastazione ambientale e senza precedenti, inutile e costosa ma che frutta enormi profitti ad imprese e privati coinvolti nella progettazione e costruzione di questo mostro.
Politica: L’aumento dei costi e la diminuzione dei redditi e dei salari falcidiati dalla crisi sta creando in Italia milioni di nuovi poveri. Ma per questo governo il problema sono i diritti, l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, il Contratto nazionale.
Davanti a questo atto anticostituzionale la Fiom si rivolge al Presidente Napolitano affinché non firmi l’articolo 8 della manovra ma si sente rispondere picche. Il Quirinale nella sua risposta arriva a negare quanto affermato qualche mese fa sul mille proroghe, quando tuonò contro “l’inserimento nel decreto di disposizioni non non strettamente coerenti ai loro contenuti”.
La finanza ha la precedenza sui diritti, la soddisfazione dei mercati vale qualche strappo alla Costituzione di cui dovrebbe esserne il garante.
Per Napolitano quanto contenuto nell’articolo 8, – che molti costituzionalisti ritengono violi la Costituzione – buttato nel calderone di una tragica farsa, è attinente alla manovra economica fatta di tagli e tasse senza nessun risanamento dei conti.
Il PD sull’articolo 8, anziché votare l’eccezione di incostituzionalità dell’articolo 8 proposta dall’Italia dei Valori, si accontenta di un ordine del giorno, generico quanto inutile, per non dispiacere a,Napolitano.
La Camusso anziché capitalizzare lo sciopero del 6 settembre continua a rincorrere Cisl, Uil e Confindustria che sono corresponsabile di questo disastro, quanto le banche ed il governo. Non insistere sulla cancellazione dell’articolo 8 e io dico anche dell’articolo 4 sulle privatizzazioni, è una mediazione al ribasso che rinuncia al risultato ottenuto dallo sciopero.
Siamo proprio uno strano Paese.
Ezio Casagranda
16 settembre 2011