Martinelli trasporti: una vergogna
Pubblichiamo questa presa di posizione del sindacato di base SBM di Trento riguardante la situazione alla ditta di trasporti Martinelli di Ala (TN)
La redazione
Quanto accaduto ieri a Trento sulla sottoscrizione della C.I.G.S. fra la direzione della MARTINELLI TRASPORTI SAS di ALA (TN) e le associazioni “filo-padronali” CGIL-CISL-UIL di categoria E’ VERGOGNOSO!
Tre organizzazioni, che si definiscono poste a difesa dei diritti dei lavoratori e che non hanno associati nella ditta MARTINELLI, hanno deciso, senza alcun mandato, sulla vita lavorativa, relazionale ed economica di oltre un centinaio di famiglie.
Ma c’è di più. In considerazione del finanziamento pubblico (P.A.T.) ricevuto dalla ditta alense nel 2011, di circa 12 milioni di euro a fronte del mantenimento occupazionale di 182 lavoratori per cinque anni (maggio 2011 – maggio 2016), i membri delle tre organizzazioni sedicenti a difesa dei lavoratori, hanno dichiarato esuberi per 70 unità lavorative su 119 (si ripete, 119 su 182 garantiti dal pubblico finanziamento!). QUINDI , OLTRE A SCHIERARSI CONTRO I LAVORATORI DELLA DITTA DI TRASPORTI ALENSE, SI SONO MANIFESTAMENTE SCHIERATI CONTRO I CITTADINI CHE HANNO PAGATO LE TASSE E CON LE QUALI SONO STATE FINANZIATE LE MANOVRE SPECULATIVE DELLA FAMIGLIA MARTINELLI!
Di tutto questo i “sindacalari” al servizio del padronato ne dovranno rispondere davanti ai lavoratori ed alle loro famiglie, ai cittadini che onestamente pagano le tasse, alla giustizia civile e penale.
Per la FAMIGLIA MARTINELLI c’è di più. Oramai il nostro ufficio legale ha quasi completato l’esposto all’autorità giudiziaria, a quella di polizia ed ai vari servizi ispettivi. Senza essere amanti delle galere, auspichiamo che scattino al più presto le manette ai polsi di coloro che stanno mettendo sul lastrico oltre un centinaio di famiglie!
E’ una vergogna che azienda e “paggi sindacali” abbiano dovuto firmare un accordo imbrogliando e sviando chi realmente rappresenta i lavoratori.
Si confida nella terzietà degli organi di informazione a cui il presente comunicato è rivolto. Sui contenuti di quanto ivi riportato, la scrivente organizzazione sindacale se ne assume ogni e qualsiasi paternità anche davanti alla legge. Nascondere le responsabilità di questi cialtroni che scaldano poltrone a 2.000 euro netti al mese, si autodefiniscono difensori delle maestranze e poi sottoscrivono, da bravi paggetti, ogni sciocchezza rifilatagli dal padronato, costituirebbe disinformazione!
Sindacato di Base Multicategoriale
Trento, 23 ottobre 2013