Mattarella: la casta ha il suo nuovo re…
Si è conclusa oggi la votazione del nuovo presidente della repubblica e con 665 voti è stato eletto Sergio Mattarella, ex democristiano, proposto da Renzi il quale, come Andreotti, pratica ( con successo) la politica dei due forni.
Due brevi considerazioni:
La prima di carattere politico e riguarda l’inutile discussione sulla presunta rottura del patto del Nazzareno. Una discussione usata dalla cosiddetta “sinistra del pd”, dai vendoliani e altri hanno salutato positivamente la scelta di Renzi dimenticando d’un botto le scelte di questo governo: il Job act con la conseguente cancellazione dei diritti, la privatizzazione strisciante dei beni comuni, la manganellate ai lavoratori che protestavano, la repressione di ogni dissenso (vedi Valsusa), le leggi ad personam, i conflitti di interessi del governo, le scelte di smantellamento della Costituzione e via rottamando dai diritti sociali e ogni forma pubblica di welfare.
Purtroppo anche in questo caso la “variegata sinistra parlamentare” che a differenza di Syriza non ha un progetto alternativo da proporre agli italiani si è subito prestata per togliere le castagne dal fuoco a Renzi.
Per un Mattarella si è immediatamente dimenticato Tsipras che con coraggio, coerenza e anche senza compromessi al ribasso ha costruito una vera sinistra in Europa e si appresta ad ingaggiare una battaglia contro le politiche della troika che la “sinistra nostrana italiana” con la scelta di Mattarella ha invece contribuito a rafforzare.
La seconda considerazione riguarda il “meccanismo” del voto parlamentare. Non è casuale che la maggioranza dei grandi mezzi d’informazione si sia subito lanciata nella campagna di magnificazione del nuovo presidente dimenticando che il voto dei “1000 grandi elettori” non è stato veramente libero, ma controllato, con il beneplacito delle più alte cariche dello stato a partire dalla Boldrini.
Sono stati 7 i modi con cui è stato scritto il nome di Mattarella sulla scheda. Un modo classico per permettere ai vari capo bastone dei partiti e dei poteri trasversali di controllare il voto dei parlamentari
Boldrini doveva limitarsi a leggere il cognome di Mattarella e non quanto scritto sulla scheda. Questo proprio per garantire la segretezza del voto e la libertà dei parlamentari. A questo punto sarebbe stato più serio il voto palese piuttosto che un voto segreto controllato dalle varie lobby.
Inoltre non mi risulta che che Sergio Mattarella sia onorevole in quanto come giudice della Corte Costituzionale sarebbe incompatibile. Quindi la Presidente Boldrini avrebbe dovuto annullare le schede che riportavano la dicitura “on. Mattarella” in quanto Mattarella non è onorevole ed quel titolo non è per tutta la vita e quindi una dicitura sbagliata
Ancora una vota la casta ha dimostrato la sua arroganza in spregio alle più elementari regole a garanzia del voto segreto e della libertà dei parlamentari.
Da oggi abbiamo il nuovo presidente, ma anche la conferma che la casta non è riformabile ed i sistemi di gestione del potere e de relativi scambi occulti ne escono rinforzati.
Ed è a quei poteri che Mattarella dovrà rispondere.
Per questo non riesco a felicitarmi per la elezione del sostituto di Napolitano in quanto quel sistema inaugurato da re Giorgio oggi è più forte che mai e quindi non è casuale il fatto che si è evitato accuratamente di proporre una personalità esterna alla casta come Zagrebelski, Rodotà e altri.
Ezio Casagranda
Ho gioito quando Napolitano, uno dei peggiori presidenti della repubblica che la storia ci ha consegnato, ha dato le dimissioni e finisce qui. Era evidente che il capitalismo, che il neoliberismo in al europea non avrebbe concesso alternative. I suoi lacchè hanno subito confezionato la continuità Non sto a giudicare la persona (non sopporto la politica dei nomi, degli individui), ma giudico i centri di potere che continuano a perpetuare i teoremi che stanno mettendo in ginocchio lavoratori, precari, disoccupati, ambiente, etc.
Renzi, Napolitano, Alfano, Berlusconi, Mattarella e tantissimi altri no sono altro che ingranaggi del meccanismo di riproduzione del Capitale. Viene partorito, quindi, l’ennesimo cappio che contribuirà a strozzare ulteriormente il popolo.
Era infatti necessario portare al Quirinale una persona espressione della società e non del palazzo: un garante del popolo italiano e non del governo del PD a guida del servetto Renzi. In Italia serve una discontinuità, come quella realizzata ad Atene una settimana fa, non la conferma delle classi dirigenti realizzata con Mattarella. Il Parlamento ha fatto la scelta ed ha eletto nuovamente la Troika a decisore unico della politica economica italiana.
Non mi piace usare il termine casta (confonde e nasconde i veri colpevoli), ma sono i servi del capitalismo, coloro che rappresentano consapevolmente una classe (banchieri, finanzieri, monopolisti, padroni) che hanno eletto l’utile strumento contro una classe (che loro continuano a dire che non esiste più) che prenderà altre bastonate, anche perché manca proprio la consapevolezza di essere classe e manca la capacità di organizzarsi e creare conflitto.
L’altro problema, pesantissimo, lo abbiamo visto ancora ieri in parlamento: parolai come Civati, Fassina che si ergono (che coraggio) a rappresentanti di sinistra, come al solito si sono allineati ed ubbidienti hanno fatto il loro dovere. Manca la sinistra in parlamento e triste è il vedere personaggi che qualche giorno prima inneggiavano a Tsipras che senza tentennamenti si prestano ai diktat della Troika, continuando quella politica ambigua che ha distrutto la sinistra italiana. Mi riferisco proprio a SEL, mi riferisco a Vendola che ogni giorno cerca di venderci qualche visione ma che non parla mai di conflitto di classe né lo pratica, anzi.
La fase politica attuale impone alla sinistra anticapitalista di unirsi, impone di stare dentro il conflitto, impone di essere riferimento di classe, impone di uscire dal capitalismo, non di votare secondo i voleri di Renzi, di Junker, di Schulz, della Merkel, di Marchionne e di molti altri, eleggendo il solito personaggio utile alla lotta di classe di lor signori.
Francesco Porta
Segretario Regionale TAA
Partito Rifondazione Comunista
Caro Francesco e caro Ezio, Mattarella viene da una famiglia contigua alla mafia, (un fratello coinvolto in traffici illeci…sacro il padre e sacra la madre…), ma se Mattarella presidente dirà nò a tutte le schifezze di Renzi (non ci credo), allora e solo allora potrò dire qualcosa, non prima. Noi, comunque abbiamo altro da fare e speriamo che nessuna sinistra (ma quale Francesco?)si sporchi con questo parlamento.
antonio
antonio chi?