Mattarello: No alla base militare
Venerdì 4 novembre 2011, su iniziativa del CSO Bruno si è svolta una serata sul tema del futuro Polo Militare di Mattarello, una questione che da ormai un anno si è arenata sia nella fase progettuale e procedurale, che di conseguenza nella risposta critica del comitato e di tutti coloro che non ne approvavano la costruzione. La serata è stata aperta da Tessadri Franco il quale ha colto positivamente l’occasione di riprendere a discutere di un argomento che rimane ancora importante, nonostante sia al momento in fase di stallo. Durante la serata sono state presentate due tesi di laurea, la prima di Paolo Perini che ha analizzato l’aspetto politico partendo dall’accordo Stato-Provincia del 2002, riportando tutte le criticità dell’aspetto finanziario studiato a fondo dai componenti del comitato fino al settembre 2010. Il 30 settembre 2010, infatti è la data dell’ultimo atto ufficiale, che vede una mozione di rivisitazione del progetto, presentata da alcuni consiglieri provinciali su sollecito del comitato, dopo che lo stesso fu sentito dalla terza Commissione Provinciale. La seconda tesi di laurea, presentata da Luca Tomedi riguardava l’aspetto idrografico della zona interessata dalla costruzione delle nuove caserme. Tomedi ha sottolineato, con dati alla mano, come l’ampia cementificazione, pari a quasi 30 ettari, dell’area interessata possa impedire la permeazione delle acque aumentando di conseguenza il rischio idrogeologico della aree circostanti, evidenziando che tale area è storicamente una zona di naturale esondazione del fiume Adige. Come detto in precedenza, pur rimanendo tutta la procedura momentaneamente sospesa, probabilmente anche per il contingente momento di grave crisi economica, il comitato ritiene di aver percorso ogni strada possibile per rendere pubbliche le criticità a questo progetto, grazie anche all’aiuto di gruppi ed associazioni che lo hanno supportato con molti momenti di incontro e di discussione. Discussioni talvolta accese ma tornate comunque utili ad approfondire la questione e gli aspetti fondanti che la componevano. L’aspetto ambientale, urbanistico, finanziario, senza mai escludere quello etico riguardante la incomprensibile militarizzazione di un area agricola di pregio, secondo il comitato sproporzionata, rispetto agli attuali usi ed esigenze militari, profondamente mutate per le ragioni che tutti conosciamo dalla fine degli anni ottanta.
Alcuni rappresentanti il Comitato
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