Mi sento preso in giro
Alla fine dopo tanto penare la montagna ha partorito il topolino.
Nella riunione di ieri il Consiglio regionale ha votato, con 3 contrari 2 astenuti, la legge che taglia di 500 euro le paghe dei consiglieri regionali portandole, bontà loro, a 5.435 euro netti mensili. Ma i tagli, però, andranno in vigore dalla prossima legislatura,cioè dal novembre del prossimo anno. Ancora una volta i nostri “bravi” consiglieri hanno dimostrato di non voler rinunciare ai privilegi della casta. Se sacrifici si devono fare dovranno essere fatti solo dai prossimi eletti alle elezioni del novembre 2013.
Una scelta che ritengo politicamente ed eticamente vergognosa oltre che offensiva nei confronti di tutti quei cittadini e lavoratori che faticano ad arrivare a fine mese e che sono costretti a pagare da subito gli aumenti della tariffe dei servizi pubblici mentre i nostri consiglieri gli eventuali sacrifici gli faranno fra 14 mesi, se non sorgono intoppi tali da spostare ulteriormente tale data.
Una legge che sanziona “una differenza di CASTA” infatti per tutti noi, normali cittadini, lavoratori e pensionati i sacrifici (tagli allo stato sociale, al salario ed ai servizi) per “risanare la situazione” vale da subito mentre per la nostra Casta nostrana i sacrifici valgono solo dal novembre 2013.
Come cittadino mi sento preso in giro da questo legge che oltre ad essere un maldestro tentativo dei consiglieri di darsi una pattina di sobrietà rispetto getta fumo negli occhi ai cittadini rispetto al referendum di CO.RE contro i privilegi della politica.
Per questo mi chiedo?
Che sia la famosa e tanto sbandierata “spending review” in salsa trentina, promossa dal presidente Dellai, che prevedere due pesi e due misure?
Tasse e tagli da subito (per gli esodati addirittura retroattive) per noi mortali cittadini, mentre per i loro privilegi si può aspettare la fine della legislatura nel novembre 2013.
Con questa legge il Consiglio regionale i consiglieri hanno dimostrato ancora una volta (ma non ne avevamo bisogno) in modo bipartisan che loro si ritengono esentati dal compito di risanare il paese. Una tipica arroganza in voga nel lontano medioevo quando i feudatari imponevano al popolo il pagamento dei dazi.
Non si spiega altrimenti il senso di questa legge che nei fatti entrerà in vigore fra 14 mesi mentre il Trentino si scopre sempre più povero, precario ed insicuro a seguito della crescita esponenziale dei disoccupati, del costo della vita, degli affitti e dei servizi pubblici.
Qualche maligno sostiene che questa legge è stata votata un tentativo (poco mascherato) di aggirare il referendum regionale contro i privilegi dei consiglieri.
Non se questo è vero, quello che so è che questa norma aumenterà il solco che divide la politica dal paese. Solo quanti non vogliono vedere possono definire questa legge un passo avanti ed un positivo compromesso.
Ezio Casagranda
Dovrebbero vergognarsi quando girano per strada ammesso che lo facciano! bisogna cacciarli tutti questi politici che pensano solo a riempire le loro tasche!!