Muos: Niscemi di ancora “NO”

Un corteo di 4 chilometri sotto un sole cocente e migliaia di persone che vi hanno preso parte, comprese le mamme “No Muos” che hanno dichiarato apertamente il tradimento di Rosario Crocetta.
E poi l’assalto simbolico alla recinzione della base militare, sui cui tralicci avevano preso posto ormai da un giorno un gruppo di dieci attivisti in segno di protesta e di preparazione della manifestazione. A Niscemi, la prima uscita del movimento dopo il voltafaccia del presidente della Regione Sicilia, ha fatto sentire la sua voce.
E se non fosse stato per la sproporzionata reazione delle forze dell’ordine sarebbe andato tutto per il meglio. Nei tafferugli e’ rimasto ferito a una gamba un militare della Guardia di finanza (lussazione del ginocchio).
La Procura di Caltagirone ha aperto un’inchiesta sugli scontri e le forze dell’ordine già parlano di infiltrati dei “centri sociali”. In serata sono stati smentiti da una dichiarazione del comitato organizzatore. “Abbiamo occupato la base Usa per dare un segnale a tutti: ci riprendiamo il nostro territorio che non appartiene agli Stati Uniti ne’ puo’ dipendere dalle deboli volonta’ di Regione e governo nazionale”, dicono i rappresentanti dei comitati No Muos che hanno occupato la base.
E i 10 attivisti scesi dalle antenne dopo quasi 24 ore affermano: “E’ stato bellissimo, la lotta non si ferma”. Intanto, venti intellettuali americani, tra cui il celebre linguista e filosofo statunitense Noam Chomsky, professore emerito di linguistica al Massachussetts institute of Technology hanno firmato un appello in cui chiedono al governo USA uno stop all’istallazione del sistema di comunicazione satellitare Muos a Niscemi.
Per il movimento il grande ”imputato” e’ il governatore siciliano Rosario Crocetta, per otto anni sindaco antimafia della vicina Gela, l’uomo che solo qualche mese fa aveva sfidato l’amministrazione Usa ritirando l’autorizzazione ai lavori per il completamento del sistema satellitare voluto dalla Marina militare statunitense, un permesso concesso nel giugno 2011 dal suo predecessore Raffaele Lombardo, nonostante contrada Ulmo – dove sorge il sistema satellitare – faccia parte della riserva naturale ”Sughereta”.
Il veto proposto da Crocetta aveva avuto l’ok del Tar e si aspettava il pronunciamento dell’organo d’appello dei giudici amministrativi, il Cga; ma un mese fa, qualche giorno prima che le toghe si riunissero, Crocetta aveva ritirato l’esposto, sottraendo ai magistrati la materia del contendere. La ragione, aveva spiegato il governatore, sta nelle analisi condotte dall’Istituto superiore di sanita’, che ha stabilito la non pericolosita’ dell’impianto per la salute. Perseverare su questa strada avrebbe significato, secondo Crocetta, rischiare una multa salatissima: 25 mila euro per ogni giorno di stop del cantiere.
La mossa del governatore e’ stata vissuta come un tradimento dai No-Muos, in testa le mamme, che per mesi hanno vigilato giorno e notte davanti alla recinzione dell’impianto. ”Crocetta ci ha preso per cretini ma noi non ci fermiamo. Lui ha avuto paura e si e’ ritirato. Noi lottiamo per i nostri diritti e la salute dei nostri figli”, dice Maria Concetta Gualato, coordinatrice delle mamme No-Muos. Nel corteo spiccano gli striscioni ”Fermarlo e’ possibile, tocca a noi farlo” e ”Crocetta porta la Sicilia alla guerra”.
Alla manifestazione oltre a esponenti di diversi partiti di sinistra, tra cui il Prc, hanno partecipato i sindaci di Niscemi, Pozzallo, Caltagiorne, Acate, Piazza Armerina. Il primo cittadino di Niscemi Francesco La Rosa (che attende l’esito di un ricorso al Tar presentato dal suo predecessore) dice di sentire ”la solidarieta’ della gente”; mentre gli esponenti del M5S all’Ars, Giampiero Trizzino e Giancarlo Cancelleri, non escludono la ”presentazione di una mozione di sfiducia al presidente della Regione, non solo – sottolineano – per la vicenda Muos”.

Fonte: Controlacrisi.org

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