Nessuno spazio e agibilità ai fascisti!
Nessuno spazio e agibilità ai fascisti! Stega e Madda liberi subito!
Questo pomeriggio i camerati di Forza Nuova hanno tentato di svolgere un banchetto in via Manci a Trento. Questa volta, i seguaci di Mussolini, volevano raccogliere le firme contro lo Ius Soli e promuovere la manifestazione del 28 ottobre a Roma, giornata in cui hanno deciso di “marciare su Roma” per ricordare a tutti quanto vorrebbero che il loro passato tornasse ad essere il nostro incubo presente.
Di fronte a questa ennesima provocazione abbiamo deciso di non lasciare ai fascisti di stare comodamente nel cuore della città a propagandare le loro idee di odio e intolleranza, memori del fatto che in Trentino (come nel resto d’Italia) negli ultimi anni gli episodi di violenza contro migranti, antifascisti e persone LGBT sono in forte crescita proprio perché aumenta l’agibilità istituzionale e l’impunità concessa alle formazioni della destra fascio-nazista.
E’ inaccettabile che le istituzioni locali e la questura continuino a concedere loro spazio e suolo pubblico: questo mettere la testa sotto la sabbia e garantire la loro presenza (i fascisti tutte le volte che si presentano in luoghi pubblici sono scortati dalle forze di polizia) sta legittimando non solo l’ostentazione di simbologie del ventennio, ma anche istigazione all’odio razziale e le aggressioni. Non dimentichiamo, infatti, né la lunga sequela di episodi squadristi né tantomeno che nel giro di pochi mesi ben 3 strutture adibite per l’accoglienza (a Lavarone, Soraga e Roncone) hanno subito attacchi incendiari, guarda caso in seguito all’istigazione propugnata anche da Forza Nuova. A Roncone solo per pura fortuna non si è verificata una strage.
E’ inaccettabile che due nostri compagni siano in questo momento arrestati mentre ai fascisti è concesso di rimanere a piede libero in città.
Di fronte al riemergere dei rigurgiti fascisti non siamo disposti a fare nessun passo indietro.
Stega e Madda liberi subito!
Centro sociale Bruno
Ad anarchici e “Bruno” tutta la mia simpatia per l’ardimento messo in atto contro i nemici sul loro stesso terreno.
Così questi giovani coraggiosi e tenaci si temprano attraverso l’esercizio della forza fisica, e, a differenza dei coetanei che si fanno le seghe su una tastiera, imparano la vera natura della lotta politica, che prevede necessariamente anche l’uso della violenza fisica.
Ma solo come extrema ratio e come MEZZO.
Non certo come FINE.
La VIOLENZA è ineliminabile dalla vita, politica e non, ma va dosata in maniera chirurgica e strumentale.
Considerare la violenza fine a se stessa equivale a mettersi sullo stesso piano dei nostalgici dell’ideologia fascista.
Al di là di questo aspetto metodologico, è tuttavia, nel lungo periodo, logorante combattere sul terreno del nemico.
Il terreno dei neo-fascisti è proprio quello della sopraffazione fisica e del disprezzo del confronto sulle idee.
Bisogna invece combattere sempre e solo sul proprio terreno.
Vicino a casa ci si sente più forti.
Si deve lottare, come tattica fondamentale e vincente, sul piano dei valori e delle idee, e, pur esercitandosi costantemente nell’esercizio delle arti marziali, tenerle in serbo solo come extrema ratio.
L’ideale sarebbe il militante politico che passa alternativamente dalle arti marziali alla lettura dei filosofi.
Ma finora ne ne ho incontrato neanche uno.
Almeno qui nel Trentino.