Non c’e’ nulla da festeggiare

Questo è stato lo slogan di molte lavoratrici in lotta per la loro dignità.
Le lavoratici del settore delle pulizie della provincia di Trento, che oggi hanno scioperato per denunciare il peggioramento delle loro condizioni di lavoro a seguito delle politiche di tagli (spending review) da parte delle Amministrazioni pubbliche non hanno nulla da festeggiare ma solo la voglia di lottare per uscire da una condizione di “dignitosa” povertà.

Riduzione delle ore lavorate e conseguente riduzione del già misero salario (oltre il 90% ha orari di 4 ore giornaliere) e aumento dei carichi di lavoro individuale, che le molte lavoratrici intervenute all’assemblea di questa mattina, hanno definito di vera condizione di lavoro servile.
Questa mattina un’affollata assemblea alla sala della regione, le lavoratrici delle pulizie hanno denunciato con forza le responsabilità della Provincia, dei comuni e delle pubbliche amministrazioni per i tagli ad un settore come quello delle pulizie anziché operare i tagli ai veri sprechi che ancora esistono nella politica, nelle consulenze e nelle partecipate.
Ma sotto accusa anche il sistema degli appalti e il dualismo della politica, che mentre sottoscrive protocolli con le OOSS, continua a procedere con il sistema degli appalti al massimo ribasso dimostrando di non conoscere il mondo delle pulizie.
Un mondo che non riguarda solo gli uffici ed i corridoi della provincia o le corsie degli ospedali ma anche le sale operatorie. “Cosa serve un grande luminare della medicina se è costretto a operare in una sala sporca?” ha ribadito con forza, fra gli applausi, una lavoratrice della APSS rivendicando la dignità e la qualità del suo lavoro.
Un lavoro non riconosciuto “siamo le lavoratrici invisibili tanto che qualche dirigente nemmeno ci saluta” è stata la denuncia di un’altra lavoratrice che punta il dito sui bassi salari, sui ricatti, alle vessazioni e alle umiliazioni che giornalmente subiscono da parte delle aziende.
Quelle aziende che in questa situazione ci navigano e fatto lauti profitti sulla pelle delle lavoratici e dei lavoratori del settore e quindi sostanzialmente in combutta con il sistema degli appalti al ribasso. Infatti il sindacato denuncia la totale latitanza delle aziende sul tema del contratto provinciale che avrebbe il pregio di migliorare le condizioni economiche dei lavoratori e evitare la concorrenza sleale ed al ribasso insita negli attuali meccanismi di appalto nei servizi.
Le lavoratrici delle pulizie hanno ribadito che, oggi 8 marzo, non vogliono mimose ma dignità. Una rivendicazione che coinvolge tutte le lavoratrici.
Penso alle commesse che le politiche di liberalizzazione costringono al lavoro domenicale serale e festivo mentre i servizi si riducono, mancano gli asili, i trasporti ecc. Penso a quelle donne che ogni anno (sono più di 400 nel solo Trentino) sono costrette ad abbandonare il lavoro perché il padrone, pubblico e privato, non concede il tempo parziale o l’orario di lavoro diventa inconciliabile con le esigenze della famiglia.
Penso che il vero modo di festeggiare questa giornata internazionale della donna sia quello di lottare contro ogni discriminazione (sul lavoro e nella società) verso le donne ma soprattutto che gli uomini comincino a collaborare fattivamente nei lavori di cura, di assistenza e nel disbrigo delle faccende domestiche.
Buon otto marzo a tutte le donne.
Ezio Casagranda

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