Orvea disdice il contratto integrativo
La doppia faccia del gruppo POLI.
Orvea con lettera raccomandata ha comunicato alle organizzazioni sindacali ed alle RSA la disdetta del contratto integrativo del gruppo. Come si legge nella missiva la disdetta che scatterà con il prossimo 31 ottobre riguarderà sia la parte normativa che quelle salariale.
Orvea non soddisfatta (e la gestione POLI ancora più non soddisfatta) del taglio delle retribuzioni del 10% effettuato con il contratto aziendale del 2012, oggi rilancia e pretende la restituzione di tutto il salario erogato con la contrattazione aziendale (circa 2500 euro annui) e la cancellazione delle migliorie normative conquistate in anni a anni di lotta.
Una disdetta totale, fatta in violazione degli accordi, e quindi doppiamente inaccettabile sia nel merito (salario e normativa) sia nel metodo. Inaccettabile in quanto si dimostra L’ARROGANZA E LA PROTERVIA di un gruppo che, mentre sulla stampa cerca di fregiarsi con iniziative a carattere sociale sul posto di lavoro, agisce come un vero PADRONE DELLE FERRIERE dove l’esercizio del potere decisionale (previsto dalle norme in essere) viene sostituito con forme di dominio padronale di stampo ottocentesco.
Propone iniziative come “mamma in forma” ma per le dipendenti madri ottenere un part- time è, quando va bene, un calvario e in altri casi impossibile con tutte le conseguenze che ognuno può immaginare.
Il non rispetto degli accordi è una costante per il gruppo Orvea a gestione POLI, basti pensare al mancato rispetto sulla Cassa integrazione che vuole ridurre da 24 a 12 mesi e adesso la disdetta del contratto integrativo.
POLI per motivare la disdetta fa riferimento all’accordo di CIGS di 24 senza accorgersi che nel mese di maggio ha chiesto di chiudere la cassa integrazione dopo soli 12 mesi.
Una contraddizione??
NO è il segno che la sua arroganza senza limiti.
Quindi POLI usa i 24 mesi di cigs per giustificare la disdetta dell’accordo e poco gli importa se le sue scelte sono contraddittorie, se i contratti che ha sottoscritto, dicono, prevedino altre scelte. Lui vuole dimostrare che ora “QUI COMANDA LUI E SOLO LUI” e quindi gli accordi valgono e si applicano solo a sua discrezione.
Questo atteggiamento prevaricatore lo abbiamo denunciato quando, a seguito dell’acquisizione di Orvea, il gruppo POLI ha iniziato a disattendere alcuni contratti dei punti vendita o ad imporre che in materia di orario di lavoro le “esigenze di servizio “dovevano prevalere sugli accordi in essere” specialmente per i tempi parziali o sulla distribuzione settimanale.
Ora ne abbiamo la conferma siamo davanti ad un gruppo “Double face”.
Con l’opinione pubblica cerca di accreditarsi come un’impresa moderna, nella realtà applica una politica che cancella i contratti ed i diritti dei lavoratori e non solo.
Contro le scelte di Orvea USB Lavoro Privato invita i dipendenti alla mobilitazione per sconfiggere la scelta di rottura delle regola messa in atto da “Orvea a trazione Poli”.
Per questo riteniamo alquanto incoerente lamentarsi per la disdetta, se poi firmi ogni modifica degli accordi che Orvea ti propina(vedi accordo sulla durata della Cigs).
Per questo è ora che i lavoratori assumano in prima persona le sorti del loro futuro lasciando solo chi vende rassegnazione ed iniziare a lottare contro queste aziende che pretendono che a pagare la crisi siano solo i lavoratori.
USB Invita i lavoratori e le lavoratrici a riflettere in quanto la strada intrapresa da “Orvea a trazione Poli” è estremamente pericolosa perché in fondo alla via non ci sarà un lavoro dignitoso ma solo un lavoro servile e quindi privo di diritti.
La disdetta e il mancato rispetto degli accordi e la gestione unilatera dell’azienda dell’orario di lavoro punta a toglierti, con la scusa della crisi, salario, diritti e dignità.
USB Lavoro Privato