Per (s)fortuna che c’è il PD
UNA LEZIONE DI MALA POLITICA
Deplorevole uscita da parte del Partito Democratico in Consiglio Comunale di Rovereto che dà sempre più evidenza di voler discostarsi dall’interesse dei lavoratori e dalla comunità mirando allo smantellamento dello stato sociale, dell’occupazione e del bene pubblico che neppure la destra di oggi, quella liberale, osa proporre.
Quando il PD unitariamente dichiara di voler il bene di AMR e dei suoi dipendenti è ormai istintivo da parte Nostra iniziare a preoccuparci e in alcuni casi ci costringe a lunghi procedimenti scaramantici per allontanarne la iettatura. Infatti tanto ci tengono all’occupazione dei dipendneti che in consiglio hanno votato contro la trasformazione di Amr, ma nn solo, il giorno prima si sono persino astenuti sul rinnovo della concessione degli impianti sportivi ad AMR. Che logica perversa quella di voler tutelare i lavoratori lasciandoli a casa senza impiego.
Riportiamo in calce le affermazioni del caro ex Presidente AMR Roberto Pallanch, comparse sul suo profilo Facebook in merito ad uno sciopero legittimo dei lavoratori AMR, affermazione datate 28/12/2017.
“Che tristezza!
Credo che sia necessaria una scelta radicale da parte dell’amministrazione:
Le opzioni:
1. appalto per gestione esternalizzata alla scadenza del contratto con AMR;
2.gestione degli impianti affidato direttamente alle società sportive con contributo;
3.affidamento ad ASIS, che a Trento gestisce in autonomia gli impianti della città (ma credo che questa opzione cambierebbe poco).
Non ha senso lasciare un’azienda di servizi in ostaggio di 2-3 persone“
Vogliamo ricordare al carissimo (lo è stato in termine di costi e diritti per il movimento operaio, fidatevi) Partito Democratico che le normali relazioni sindacali in AMR sono state ripristinate da una sentenza del giudice del lavoro negate in precedenza dalla sordità e arroganza del presidente di Amr uscente…casualmente fino a pochi mesi prima segretario roveretano di un PD commissariato.
USB non è un sindacato di comodo, lo si sa, è un sindacato che ha una propria politica, etica, ma sopratutto è un sindacato di base, di lavoratori auto-organizzati e indipendenti dalle marchette politiche. Al Nostro interno abbiamo sentimenti diversi ma scopi comuni, la salvaguardia della dignità, l’uguaglianza e la nascita di un forte stato sociale, che possa garantire equità, uguaglianza ma sopratutto servizio.
Ecco perchè tremiamo, quando sentiamo la Consigliera Filippi enunciare dal pulpito a nome e in rappresentanza di tutto il suo gruppo consiliare che il PD pensa ai lavoratori per poi votare contro alla ristrutturazione aziendale tanto pretesa, ai tempi, quando il partito governava.
La stessa cosa ce lo disse il buon caro Renzie, fregandoci la tutela dell’art 18 e peggiorando la vita lavorativa di precari e non.
La stessa cosa ce lo disse il Poletti, che tra una leccata all’associazione industriali e una alla Cooperazione (sich! Tuttora triste pagina di partito), definì sufficiente quale reddito minimo 320 euro (cit Sole 24 Ore 01/06/2016).
La stessa cosa ce lo disse la Madia, che cavalcando l’onda brunettiana della guerra contro il Pubblico Impiego, il massimo nemico di allora dato che nella solita caccia alle streghe oggi il problema è il migrante (come ben evidenziato da Minniti nel governo Gentiloni quindi PD), ha voluto rendere sempre meno possibile la gestione pubblica delle Municipalizzate, costringendone la trasformazione in SRL in house a solo capitale pubblico o partecipate a capitale pubblico / privato.
Per non parlare poi del pareggio di bilancio tanto acclamato dal PD (fiscal compact causa della privatizzazione delle Municipalizzate) che tocca gli Enti Locali limitandone lo sviluppo e la crescita economica e l’offerta dei servizi obbligando alla completa privatizzazione.
Insomma pare evidente che l’istinto di sopravvivenza ci insegna a non credere alle chiacchiere da palazzo piddine. Sopratutto quando c’è insistenza nel voler accorpare servizi a Trento, massacrando così il potere decisionale e di garanzia dei servizi del Comune di Rovereto. Chiediamo Noi se è intenzione dei lor signori centralizzare il controllo a Trento regalando servizi e capitali alle cooperazioni o se credono sul serio di star facendo una cosa giusta per la salvaguardia dell’occupazione e del servizio. Perchè se così fosse non credo che i farmacisti roveretani, gli ausiliari alla sosta, o i custodi in futuro se la sentiranno di subire interscambi ricattatori di personale tra Trento – Rovereto oppure dover a tutti i costi divenire soci delle cooperative per poter lavorare o ancora peggio vedersi ridurre di continuo le ore di impiego mentre i carichi di lavoro restano sempre gli stessi.
BISOGNA INFORMARSI PRIMA DI PARLARE…
USCIRE DAI SALOTTI, CONFRONTARSI CON LA SOCIETA’, INFORMASI DELLE ESIGENZE E METTERSI IN DISCUSSIONE FA PARTE DEL SANO MODO DI FAR POLITICA, QUELLA CHE IERI EVIDENTEMENTE MANCAVA TRA LE SCHIERE DEL PARTITO DEMOCRATICO CHE SEMPRE PIU’ VIVE NEL SUPPONENTE ASTRATTISMO.
p.USB Lavoro Privato
Federico MENEGAZZI
Quando gli interessi prevalgono al buonsenso…questo accade.