Populismo, pragmatismo o radicalità?
Oggi la Fiom organizza un convegno sul populismo sindacale. Il riferimento è persino esplicito alla sconfitta storica in GD Bologna che ha assegnato a USB il primato. Non è quindi un caso l’utilizzo pretestuoso della categoria del populismo ormai abbondantemente in voga tra le forze politiche tradizionali responsabili del massacro sociale di questi ultimi decenni.
Quando si pratica il sindacalismo della miseria non si è più in grado di parlare alla condizione dei lavoratori e quindi bisogna cambiare i lavoratori e, perché no, il popolo intero. Così, per assurdo, proprio chi combatte la stessa battaglia per i diritti del lavoro che la Fiom ha con orgoglio sostenuto per un decennio, oggi è etichettato come populista.
Il loro pragmatismo non regala sogni, speranze né un domani diverso. Alle accuse di populismo, che peraltro ha nobili radici, rispondiamo con la radicalità di una linea politica e contrattuale che cerca di rispondere ai bisogni di chi vogliamo rappresentare.
Le accuse di populismo servono solo a coprire la complicità con un sistema che ogni giorno macina uomini e donne. Avessero il coraggio di confrontarsi pubblicamente e non in convegni blindati… ma anche questo è il segno del sindacalismo della miseria.
Usb Nazionale
Cosa non si fa per un posto in segreterai della Cgil.
Landini ha svenduto un patrimonio di lotta per sedersi a tavola con la Camusso.
Parlando di populismo domostrano che hanno svenduto anche le loro radici culturali.
Infatti la parola populismo è usata dalle forze reazionarie per nascondere le loro nefandezze e per denigrare ogni forma di opposizione al potere costituito.
Dovrebbero vergognarsi.
Giovanni