Porfido: incontro con il sindaco di Fornace
Il giorno 3 giugno 2014 si è svolto presso il Municipio di Fornace l’incontro del Coordinamento Lavoro Porfido, rappresentato da Aldo Sevignani, Vigilio Valentini, Ezio Casagranda e Ferrari Walter, con il Sindaco Pierino Caresia. I portavoce del Coordinamento hanno illustrato le proprie preoccupazioni per la difficile situazione in cui versa il settore del porfido a causa della crisi economica generale, acuita da una gestione dell’attività estrattiva fin qui all’insegna del massimo profitto per le aziende nel minor tempo possibile senza alcuna cura verso l’interesse generale delle comunità locali anche per quanto riguarda le generazioni future. In particolare destano forte preoccupazione due questioni:
a) il tentativo di scaricare tutto il peso della crisi sui lavoratori sia attraverso la cancellazione di numerosi posti di lavoro, come ritardando le paghe anche di mesi e quindi usando i salari dei lavoratori quale fonte di finanziamento per le aziende;
b) le provocazioni razziste che, attraverso volantini come quello distribuito di recente ad Albiano, cercano di scatenare conflitti tra lavoratori italiani e lavoratori immigrati.
Allo stesso tempo si sono illustrate alcune proposte per far fronte alla situazione tutelando maggiormente i lavoratori e le comunità locali per le quali il porfido rappresenta una risorsa importante da considerarsi a tutti gli effetti un bene comune. Innanzitutto una maggiore efficacia nel far rispettare gli impegni presi dai concessionari da parte delle Amministrazioni locali, ottenibile anche attraverso una omogenizzazione dei disciplinari di concessione con contenuti maggiormente vincolanti per quanto riguarda gli obblighi di intervento da parte dei Sindaci.
In secondo luogo, quale strumento anche a favore delle imprese in difficoltà, la proposta di effettuare degli accordi con le Casse Rurali che attraverso una cessione di credito con interessi calmierati a carico delle imprese consentano il pagamento dei salari agli operai almeno nella misura garantita dal Tfr (trattamento fine rapporto) e dalle tre ultime mensilità (garantite dall’INPS).
Questo consentirebbe alle aziende serie di evitare sanzioni da parte delle Amministrazioni locali ed una micro conflittualità che non sempre si esprime attraverso vertenze legali ma inasprisce sottotraccia i rapporti di lavoro. Ultima questione importante quella relativa al riconoscimento del lavoro usurante e quindi la proposta che la PAT utilizzi gli strumenti a propria disposizione per accompagnare alla pensione quei lavoratori che abbiano raggiunto una certa soglia di anzianità di lavoro nel settore. Al Sindaco è stato proposto di accorpare i lotti liberi per creare macrolotti.
A Fornace n.4 ditte hanno rinunciato alla concessione cava.
Il Sindaco di Fornace ha espresso la propria condivisione verso le nostre preoccupazioni rilevando che fin qui sono stati sicuramente più penalizzati i lavoratori immigrati, con l’esaurirsi però degli ammortizzatori sociali anche la situazione di molti lavoratori italiani diventerà preoccupante.
Egli infatti prevede un drastico ridimensionamento sia dei volumi produttivi, che tenderanno a dimezzarsi, sia di conseguenza dei posti di lavoro. Una contrazione che sta già facendo sentire i suoi effetti negativi sulle entrate comunali (già dimezzate per quanto riguarda i canoni di concessione) e di conseguenza sulle opere pubbliche e sui servizi che le Amministrazioni saranno in grado di sostenere.
Apprezziamo il fatto che il Sindaco di Fornace si sia confrontato in modo franco ed abbia ritenuto valide le proposte del Coordinamento, con particolare riguardo a quella relativa alla cessione di credito e, sia pure con qualche distinguo, anche riguardo alla questione lavori usuranti.
Ringraziamo pertanto Pierino Caresia ma anche il Sindaco di Valda (Paolo Fedrizzi) che, partecipando all’incontro di Segonzano del 22 maggio scorso, si è voluto informare rispetto alla situazione del settore ed ha inoltre sottofirmato una mozione presso la Comunità di Valle di cui si è fatto promotore Umberto Dalmonego.
Coordinamento Lavoro Porfido