Porfido: Lotta per il salario e contro il razzismo
Il “Coordinamento lavoro del Porfido” esprime completa solidarietà ai lavoratori della zona cave Pianacci di Lases, che giovedì 22 maggio 2014, in modo spontaneo hanno incrociato le braccia per protestare contro il ritardo di mesi nel pagamento delle retribuzioni. Un segnale importante che noi siamo intenzionati a sostenere affinché questa iniziativa non resti isolata ma diventi un esempio di quanti non sono più disposti ad accettare condizioni lavorative e retributive che offendono la dignità dei lavoratori.
Ci permettiamo di ricordare che questa situazione, purtroppo, non è isolata nel settore, dove molte, anzi troppe aziende, stanno approfittando della crisi per non rispettare i contratti e per ritardare, oltre ogni misura (4-8-mesi di ritardo), il pagamento delle retribuzioni ai loro dipendenti.
Molto spesso dietro il mancato pagamento delle retribuzioni o il ricorso alla cassa integrazione si nasconde il tentativo di costringere i lavoratori alle dimissioni o alla ricerca di altra occupazione, o peggio ancora, costretti a subire delle chiare intimidazioni.
Questo stato di cose, anche se viaggia sotto traccia, è ben conosciuto da quanti operano nel settore, Consorzio imprese, Sindacati, Amministrazioni comunali, Asuc e Provincia.
Per questo preoccupa il silenzio assordante di quanti dovrebbero difendere chiaramente e senza ambiguità i lavoratori, ma anche delle stesse Amministrazioni comunali, che pur conoscendo questa difficile realtà fanno spallucce o fanno finta di non vedere, di non sapere e di non sentire e quindi stanno alla finestra, salvo qualche lodevole eccezione.
Una situazione che rischia di prendere una china pericolosa (incendio capannoni, usura, droga proveniente dall’ Argentina ecc.) da noi già denunciata – purtroppo nel completo disinteresse delle amministrazioni – e che nei giorni scorsi ha subito un salto di qualità pericoloso.
Nella zona di Albiano, di mattina presto, sono stati distribuiti volantini anonimi di stampo razzista e xenofobo dove strumentalizzando questa situazione di crisi, si cerca di individuare nello straniero il nemico e la causa di tutti i mali del settore.
Una iniziativa che condanniamo nel merito e da cui prendiamo decisamente le distanze per quanto riguarda il metodo, convinti che ogni critica legittima vada formulata prendendosi le proprie responsabilità, così come questo Coordinamente ha sempre fatto.
Tale episodio, se collegato al vile attentato fatto in provincia di Trento nei confronti dei Sinti (nomadi) dei giorni scorsi, deve seriamente preoccupare per evitare che il territorio Trentino diventi terreno di cultura per quanti puntano allo scontro razziale. Uno scontro che fa solo il gioco di chi vuole far dimenticare le responsabilità delle imprese e delle Amministrazioni locali e provinciali nella difficile situazione che si va creando a causa della crisi economica.
Per questo il Coordinamento non si limita alla denuncia ed alla pur indispensabile solidarietà nei confronti dei lavoratori, ma si farà parte attiva nelle mobilitazioni e nelle denunce che i lavoratori e singoli cittadini, vorranno mettere in campo per difendere lavoro, dignità e diritti.
Coordinamento Lavoro Porfido