Progettone: ad Olivi chiediamo coerenza
In questi giorni di agosto sulla stampa locale tiene banco il progettone, vuoi per lo scontro sindacale sul novo contratto di lavoro del 18 maggio scorso che, in nome di una falsa solidarietà, riduce salario, diritti e pensione ai lavoratori vuoi perché in questi giorni, l’assessore Olivi che, come una trottola, gira il Trentino e passa da un’inaugurazione all’altra decantando – io sostengo giustamente – l’importante lavoro svolto dai dipendenti del progettone per abbellire il nostro Trentino.
Il tutto potrebbe essere catalogato come le solite “banalità” estive se non fosse per il fatto che i fatti trattati pesano sulle condizioni economico e sociali di migliaia di lavoratori e lavoratrici che operano nel settore del Progettone.
Con la sua solita arroganza il rappresentante della FAI Cisl si diletta a giocare con i numeri senza accorgersi che la matematica, oltre a non essere un’opinione, non si presta ai suoi giochetti di piccolo cabotaggio e non permettono di nascondere il fatto che l’accordo di maggio determina una perdita economica per lavoratori.
In risposta a queste esternazioni, forse causate dal caldo agostano, invitiamo alla lettura dell’articolo “Progettone: Bastiani impari a leggere le buste paga” pubblicato sulla stampa e su questo blog.
Alcune considerazioni invece merita il girovagare dell’assessore Olivi per il Trentino.
Noi, che siamo maligni, pensiamo che dietro queste inaugurazioni si tenti di captare la buona fede dei cittadini e mascherare i contenuti negativi di questo accordo.
Riteniamo che Olivi, accanto alle belle parole che usa in occasione delle varie inaugurazioni farebbe bene a far seguire fatti concreti come quello di mettere attorno ad un tavolo i vari soggetti e tutte le rappresentanze dei lavoratori del progettone per ricercare una soluzione condivisa.
Inoltre ci chiediamo per quali motivi i sostenitori dell’accordo del 18 maggio non ritengano opportuno confrontarsi attorno ad un tavolo contrattuale. Che abbiano paura dei numeri??
Siamo convinti che la loro non è semplice difesa del loro monopolio sindacale ma che dietro questo rifiuto al confronto si nascondano scelte difficilmente spiegabili per un sindacato che pretende di rappresentare chi lavora.
Infatti è difficile sostenere la scelta contenuta nella premessa dell’accordo che l’accesso al progettone dipenderà esclusivamente dalla disponibilità dei lavoratori ad accettare ulteriori riduzioni del salario, della pensione dei diritti.
Come è difficile sostenere che si tratta di un contratto di solidarietà espansivo quanto la norma dei contratti di solidarietà espansivi prevede riduzione di orario, parziale copertura della perdita economica e mantenimento dell’imponibile previdenziale ai fini pensionistici. Cioè il contrario di quanto concordato nell’accordo provinciale di maggio.
Forse non ci vogliono al tavolo perché sanno benissimo che come USB siamo determinati a combattere questa politica farisaica che, davanti al disastro occupazionale, usa la complicità dei confederali per imporre sacrifici solo ai più deboli. E questo mentre la Provincia continua ad elargire prebende alla politica, riduce le risorse per lo stato sociale, privatizza la sanità, finanzia speculazioni e sperpera ingenti risorse nella rincorsa di un consenso interessato attraverso aumenti ai dirigenti, allegre operazioni con i derivati che ci costano decine di milioni, la vicenda vitalizi e gli scandalosi aumenti dei consiglieri provinciali tanto per fare qualche esempio.
Per questo chiediamo all’assessore Olivi coerenza fra le dichiarazioni alla stampa e l’agire quotidiano a difesa di un accordo che umilia la dignità e la professionalità dei lavoratori e delle lavoratrici del Progettone.
Un primo segnale di coerenza potrebbe consistere nel dare alla lettera del giugno scorso – sotto firmata dal 85 lavoratori del progettone – che gli chiedeva un incontro per poter esporre le ragioni del dissenso verso un accordo, che è bene ricordare, non è stato votato dalla maggioranza dei lavoratori.
USB Lavoro Privato
Ezio Casagranda