Protonterapia a Trento: arrestato AD della Mantovani
Il partito della Rifondazione Comunista in questi mesi ha prestato molta attenzione alle vicende che riguardano il nuovo ospedale di Trento (in sigla: NOT), e che sono state evidenziate sia dalle interrogazioni del Consigliere della Regione Veneto Pietrangelo Pettenò, sia dall’inchiesta del quotidiano il manifesto del 24 luglio 2013: “Strani affari e finanza creativa in corsia”.
Nell’estate appena trascorsa, la Guardia di Finanza, su mandato della Direzione Investigativa Antimafia di Padova, ha svolto accertamenti sull’area destinata alla costruzione del nuovo ospedale, interessandosi al centro di protonterapia, oggi in fase di ultimazione, realizzato dall’impresa Mantovani, di proprietà della famiglia Chiarotto.
Come è noto, l’impresa di costruzioni Mantovani è stata interessata, nell’ambito dell’inchiesta MOSE, dall’arresto del suo amministratore delegato ing. Baita.
Oggi l’impresa Mantovani è amministrata da Giampaolo Chiarotto, amministratore delegato.
Nei mesi scorsi la Magistratura veneta aveva “decapitato”, nell’inchiesta sul MOSE, i vertici del Consorzio Venezia Nuova, consorzio creato per la realizzazione del MOSE.
In tale inchiesta è stata perquisita la sede della fondazione Vedrò, ideata dal Presidente del consiglio Enrico Letta, che si riunisce ogni anno nella cittadina di Dro, in Trentino: “La Fondazione infatti figura, come viene riportato oggi dalla stampa locale, tra le sponsorizzazioni del Consorzio Venezia Nuova, che sta realizzando il MOSE, sistema idraulico contro l’acqua alta a Venezia.” (La Stampa, 17 luglio 2013)
Nei primi giorni di ottobre 2013 l’inchiesta ha interessato l’amministratore delegato della Fip, Mauro Scaramuzza di Mestre.
Presidente della Fip è Donatella Chiarotto, sorella di Giampaolo, amministratore delegato della Mantovani.
Il quotidiano del Veneto La nuova Venezia ha titolato: “Arresti per mafia / Il grande business delle cerniere, cuore pulsante del sistema Mose”
E ancora, “L’ombra della mafia in Veneto, arrestato l’ad di Fip: legato ai clan – Arrestato l’amministratore delegato della Fip, Mauro Scaramuzza di Mestre. L’impresa ha realizzato le cerniere del Mose, ma era legata alla famiglia La Rocca di Caltagirone. Preso anche il figlio di un boss.”
Le notizie riportate dalla stampa veneta il 12 ottobre di quest’anno allarmano il partito della Rifondazione Comunista, che già nei mesi scorsi aveva lanciato l’allarme sulla situazione delle opere pubbliche relative al Nuovo Ospedale di Trento e al Centro di Protonterapia di Trento, quest’ultimo proprio realizzato dalla Mantovani.
La circostanza che la Guardia di Finanza abbia perquisito la sede della Fondazione Vedrò – sponsorizzata fra gli altri dal Consorzio Venezia Nuova – fondazione che ordinariamente si riuniva a fine agosto presso la centrale di Fies di Dro – preoccupa quale segnale di un collegamento fra fatti di particolare gravità.
Il silenzio sulla vicenda del Presidente della Giunta Provinciale, a cui spettano i compiti di vigilanza, e ancor più quello dell’attuale assessore in carica alla sanità dott. Ugo Rossi, preoccupano la comunità civile e democratica del Trentino, in quanto l’ombra della criminalità organizzata lambisce l’impresa che sta erigendo il Centro di Protonterapia di Trento.
Il gruppo della Rifondazione Comunista chiede al Presidente della giunta provinciale e all’assessore alla sanità di chiarire immediatamente la natura e le ragioni che hanno motivato l’intervento della Guardia di Finanza nella attività che ha interessato quest’estate il Centro di Protonterapia di Trento.
Ritiene che tale intervento sia indispensabile affinché non debba succedere che le infiltrazioni mafiose in Trentino vengano disvelate dall’attività di magistrati delle Procure del resto d’Italia.
Rifondazione Comunista Trento