Pulizie: Usb difende diritti e welfare pubblico
Usb sciopera in difesa dei diritti, l’occupazione, per un welfare pubblico, efficiente e gratuito, non per la sua privatizzazione
Il prossimo 31 marzo i lavoratori delle pulizie a cui è applicato il CCNL Multiservizi sono chiamati a scioperare per il rinnovo del contratto nazionale scaduto da oltre un anno.
Senza entrare nel merito del fatto che in questi anni la politica sindacale della riduzione del danno ha permesso questo pesante attacco del padronato del governo ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.
Appalti al massimo ribasso, cancellazione dell’articolo 18, precarizzazione del lavoro, privatizzazione dello stato sociale, aumento dei tiket, delle tariffe dei servizi pubblici ne sono la conseguenza.
Purtroppo nella piattaforma per il rinnovo del Contratto Nazionale le richieste dei confederali sui temi del salario non vanno oltre il minimalismo mentre sul welfare (stato sociale) vanno nella direzione voluta dalle aziende e cioè accettano che un bene come la salute venga privatizzato e a pagamento puntano sui fondi integrativi che altro non sono che strumenti per ricavare profitto dalla salute dei lavoratori.
Dai fondi, sia sanitari che previdenziali, ne beneficeranno imprese e burocrazie sindacali, ma non i lavoratori, per i quali si tratta dell’ennesima truffa ai danni del loro salario.
La logica dei fondi alla lunga prevede che venga abbandonata la concezione del sindacato come strumento di organizzazione delle rivendicazioni dei lavoratori a favore di un rapporto corporativo con le aziende attraverso la gestione di quote di welfare attraverso gli enti bilaterali.
Questi logica del welfare aziendale non sarà mai condivisa e/o sostenuta da USB.
Noi intendiamo lottare per stato sociale che garantisca a tutti i cittadini servizi fondamentali di qualità a partire dall’offerta sanitaria e da quella scolastica, basato su tasse dirette fortemente progressive dove chi meno ha, meno paga.
Per questo come Usb non possiamo condividere l’impostazione data da Cgil Cisl e Uil alla giornata di lotta del 31 marzo, ma nonostante questo riteniamo che, dopo l’attacco all’articolo 18 da parte del governo, non possiamo accettare la cancellazione di un altro diritto fondamentale: quello della riassunzione in caso di cambio appalto previsto dall’articolo 4 dell’attuale contratto nazionale.
Per questo Usb Trentino aderisce allo sciopero del 31 marzo 2017 su questi tre punti precisi:
-Contro l’assurda logica di rendere il lavoro non un diritto, ma una concessione, (magari in intesa con i sindacati complici);
-Contro le logiche di esclusione che vedono una grande organizzazione come la nostra esclusa da tavolo delle trattative perché Cgil,Cisl,Uil e Confindustria non vogliono essere disturbati;
-Per avviare da subito un confronto con la Azienda Sanitaria per concordare che nel prossimo capitolato di appalto sia inserita la norma che obbliga l’azienda aggiudicataria ad ASSUMERE TUTTI/E I DIPENDENTI CONTINUANDO AD APPLICARE L’ARTICOLO 18 A TUTTI I LAVORATORI E LAVORATRICI.
Come USB ci stiamo attivando perché i diritti vanno difesi prima che ci vengano tolti (vedi job act e articolo 18) e quindi il confronto, con tutte le stazioni appaltanti pubbliche, va aperto subito senza aspettare che si avvicini il cambio appalto.
USB Trentino
[popup_manager id=”1″]