Referendum : Lavorare per il lavoro
Questa mattina il comitato promotore – formato da IDV, SEL, Federazione della Sinistra, Verdi, Fiom, Alba e dai vari movimenti di opposizione sociale presenti sul territorio – ha depositato in Cassazione i due quesiti referendari per ripristinare l’articolo 18, violentato dalla Riforma Fornero, e abolire l’articolo 8 dell’ultima manovra del Governo Berlusconi, che di fatto cancella il contratto collettivo nazionale di lavoro.
Il governo Monti, fedele esecutore dei diktat della troika europea nei suoi primi otto mesi di lavoro ha completato quello che il Caimano aveva iniziato nell’astate scorsa. Usando il ricatto dello spread e del debito pubblico hanno demolito il diritto al lavoro, i suoi principali strumenti di tutela e modificato i meccanismi della sovranità nazionale che, attraverso il fiscal compact ed il pareggio di bilancio, imporrà ai governi la svendita dei beni pubblici, la privatizzazione delle risorse e i tagli al welfare.
Per questo sui due quesiti referendari serve avviare da subito una grande campagna di mobilitazione e di informazione nelle forme più ampie ed unitarie possibili coinvolgendo non solo il mondo del lavoro ma ogni sincero democratico al quale stia a cuore la democrazia e i principi equità e giustizia previsti dalla Costituzionali italiana.
Questa è una battaglia che non possiamo perdere se abbiamo a cuore il futuro nostro e dei nostri figli. Da Pomigliano all’Alcoa fino all’Ilva sono centinaia gli esempi di cosa ha significato la ricetta Marchionne abbinata al liberismo dei governi.
Il lavoro e passato da diritto a concessione subordinata a condizioni servili e come a Taranto anche di essere avvelenati assieme all’intera città
Per questo sarà fondamentale unire le forze, superando piccole incomprensioni e/o diffidenze per ricostruire tutti assieme quel movimento straordinario di popolo che ha permesso la vittoria dei referendum sull’acqua e sui servizi pubblici del giugno 2011.
Diventa quindi indispensabile il coinvolgimento di tutte quelle realtà, movimenti associazioni e cittadini che si oppongono al montismo imperante.
Dobbiamo, partendo dal basso, costruire un primo momento di ricomposizione delle forze sociali e della sinistra capace di contrastare le politiche neo liberiste e quindi lottare per un modello sociale diverso da quello capitalista fondato nel/sul diritti sul lavoro e sulla democrazia per costruire una risposta, diversa ed alternativa da quella liberista, alla crisi economica e sociale in atto.
Per questo ritengo che i due quesiti referendari su/per il lavoro possono rappresentare una prima importante affermazione dei diritti e un imprescindibile punto di partenza per il riscatto del nostro Paese.
condivido pienamente riprenderci quello che ci hanno derubato ma nel frattempo hanno già iniziato la strage camuffando anche i licenziamenti pur di rientrare nei diritti dei datori di lavoro.Morena