Rieletto Napolitano garante dell’austerita’
Napolitano è stato eletto presidente. Pd, Pdl, Scelta civica e Lega nord si preparano a governare insieme per l’interesse della nazione. Volti felici, sollevati: il pericolo è stato scampato.
Tutti i tasselli sono stati ricomposti, per il momento, sotto l’alto patronato del presidente. Avanti quindi con le politiche di austerità, il vero collante che tiene insieme indifferentemente i vari partiti borghesi. Distruggere lo stato sociale, licenziare, garantire il pagamento dei debiti alle banche per garantire al padronato l’esigibilità della loro forza di oppressione contro i lavoratori, i giovani ed i pensionati.
In assenza di un partito proletario di massa, in questo momento è compito della Cgil farsi carico di organizzare l’opposizione in questo paese. La dirigenza nazionale del sindacato ha la grave responsabilità di non aver mai combattuto efficacemente contro il governo Monti perché ciò avrebbe significato contrastare il Pd e la prospettiva di un successivo governo Bersani che avrebbe potuto ridare al suo vertice riformista la legittimità per potersi presentare al tavolo di concertazione con il padronato.
Ora che il sogno è finito e che la miseria dell’imbroglio del riformismo si è manifestata chiaramente, è necessario che la maggioranza camussiana la smetta con i tentennamenti e che organizzi i lavoratori per un’offensiva che miri innanzitutto all’esproprio delle principali leve economiche del paese: dalle banche al settore metallurgico, dalla sanità al commercio con l’estero.
Devono essere i lavoratori a dirigere direttamente le aziende nell’interesse e sotto il controllo della collettività organizzata in consigli cittadini.
Solo così si esce dal sistema capitalista; solo così si può tornare a sviluppare l’economia, a creare occupazione e benessere.
La politica della compatibilità è finita ma con essa non è finita l’importanza delle organizzazioni collettive tradizionali dei lavoratori: l’indipendenza di classe è la bandiera che dovrà guidarne l’azione ed i lavoratori hanno bisogno di una dirigenza che non sia né il braccio destro né la stampella del riformismo.
Mirko Sighel
Segretario circolo Vallagarina del Partito della Rifondazione comunista